Lettera per la Giornata della Carità, 9 dicembre 2022

Caro Confratello,

scrivo queste righe dal Santuario della Carraia. La tradizione racconta che venne costruito in risposta a un evento miracoloso. Siamo nel 1659. Alcuni contadini stanno giocando a bocce nei pressi di un capitello, nel quale un affresco raffigura la Vergine Maria. Uno di loro, esasperato per le sorti della partita, scaglia con rabbia la sua boccia contro l’immagine sacra: ne sarebbero sgorgate lacrime abbondanti, che portarono la comunità a edificare la chiesa.

Questa storia mi è tornata in mente mentre osservavo la gente della zona stringersi attorno al parroco, don Leonardo, e ringraziare con lui la Madonna per il dono dei suoi 50 anni di sacerdozio. Anni nei quali quest’uomo – al pari di tanti preti incontrati in questi primi mesi – ha trasmesso agli uomini affidati alla sua responsabilità una risposta di vita, spendendosi per condurli a crescere nella comunione con il Signore e nella fraternità tra loro.

Di questa capacità di farsi prossimo è segno il locale adiacente al Santuario, dove trova ospitalità il Centro d’Ascolto. Lo frequentano persone appesantite da un disagio che dall’indigenza dilaga in sfiducia, in bassa autostima e in mancanza di prospettive. Varcata che ne hanno la soglia, incontrano volontari formati e motivati, che accolgono, ascoltano e sostengono, finendo per indirizzare i più bisognosi di beni alimentari a uno dei cinque empori della nostra Diocesi.

Tante famiglie oggi si trovano ferite da una pandemia economica e sociale, che – proprio come è stato per il volto della Madonna – colpisce al pari di una boccia, scagliata con ira. E mentre don Marco racconta che sono circa 1800 quelle in fila alla Caritas per essere aiutate a mangiare, pagare le bollette e l’affitto, il pensiero va a quante, forse per pudore, restano ancora invisibili ai nostri occhi…

È doveroso incalzare le Istituzioni, perché facciano ogni sforzo per contrastare le distorsioni che generano diseguaglianze e miseria; doveroso, ma non sufficiente. Al compito di Governo, Regione e Comuni, è indispensabile che si unisca anche la nostra solidarietà. È questo il senso della raccolta fondi che, in questa terza domenica d’Avvento, mira ad assicurare a tutti la possibilità di fare la spesa: a noi di donarla, ad altri di riceverla. L’obiettivo che ci diamo è quello di raggiungere la cifra di 200mila euro, pari a quella che quest’anno la nostra Caritas ha destinato all’acquisto di oltre 360 tonnellate di cibo e generi di prima necessità. La condivisione consentirà anche ai poveri di cantare il loro “gloria a Dio nell’alto dei cieli”; anzi, potremo finalmente cantarlo insieme.

Se avessi avuto bisogno di conferme, nel rientrare in sagrestia sbatto contro le parole di don Tonino Bello, che si affacciano dal cartellone, appeso alla parete del Santuario della Carraia: “Se la fede ci fa essere credenti e la speranza ci fa essere credibili, è solo la carità che ci fa essere creduti”.

don Ivan, Vescovo

 

Perugia, 9 dicembre 2022

 

Fondazione di Carità San Lorenzo – Iban: IT30P0344003000000000161500

Causale: Empori della Solidarietà