Al Settore Apostolato Biblico – 16 dicembre 2022

Guerre e pace. Sarebbe difficile immaginare un inizio migliore per la novena di Natale.

La vicenda del mondo è attraversata da vecchi e nuovi conflitti, che coinvolgono e calpestano civili inermi. Il pensiero corre alle popolazioni dello Yemen e della Somalia, della Sira e dell’Ucraina. Raggiunge, in particolare, le vittime della brutale repressione in corso in Iran: 500 persone già uccise in strada e oltre 18mila arrestate, mentre sono iniziate le esecuzioni – veri e propri omicidi di Stato – che colpiscono giovani, accusati di essere “nemici di Dio”.

La storia sembra davvero fondata sul principio che l’uomo è lupo all’uomo, per cui a scriverla sono ancora e solo i guerrieri, gli aggressori, i violenti.

C’è, in realtà, un altro filo che intesse questa stessa storia e racconta di esistenze donate, di mani intrecciate, di gesti di riconciliazione di pace. Racconta di come questa storia rimanga saldamente nelle mani di Dio, abitata dalla sua luce, dalla sua Provvidenza.

Tornare a frequentare le pagine della Bibbia è la via per maturare questo sguardo, che riconosce la guerra come follia, animata soltanto – secondo le parole del Papa – dalla cupidigia, dall’intolleranza e dall’ambizione del potere.

Tornare a frequentare le pagine della Bibbia è la via per confermarsi una volta di più che chi umilia la dignità umana e sopprime la vita non può mai farlo in nome di Dio; è la via per non cadere in quella pseudocultura che ha bisogno di individuare e di demonizzare il nemico, di chiudere spazi di dialogo e di speranza.

Tornare a frequentare le pagine della Bibbia è la via per tornare alla profezia della pace; pace che – come ci annuncia il Natale – è forza che viene dall’alto; pace che impegna ciascuno a responsabilità, a costruirla su rapporti di giustizia e di fraternità. “Se vuoi la pace, prepara la pace”. Grazie a p. Giulio Michelini e ai relatori che si passeranno il testimone nei prossimi mesi.

Buon Natale a tutti.