Proposta per lo sviluppo della Pastorale Ospedaliera

1.  Introduzionea) il lavoro  "vecchio stile"  del cappellano ospedaliero

  • -messa domenicale presso la cappella dell'ospedale
  • ove possibile, anche messa quotidiana
  • sacramenti su richiesta: penitenza, comunione, estrema (= nel senso più vero) unzione
  • rosario serale quando c'erano le suore in ospedale

b) le indicazioni date dalla Consulta Nazionale della CEI per la pastorale della sanità    (vedi § 38 -> 42 e 79 -> 81) passaggio da cappellano (attività di un singolo)   a cappellania (espressione del servizio religioso prestato dalla  comunità cristiana   nelle istituzioni sanitarie)

soggetti della pastorale

  • malati e loro familiari
  • operatori sanitari

compito principale dei cappellani

  • annunciare a quanti soffrono (...) l'amore redentivo di Cristo
  • accompagnandoli con amore solidale

compito della cappellania

  • far esistere  nella istituzione sanitaria un segno ecclesiale
  • reperibile, che renda possible un'azione missonaria
  • essere un luogo dove (...) Dio rivela la sua tenerezza e si mette al servizio dell'uomo per accoglierlo nella prova ...
  • promuovere e coordinare tutte le forze presenti nell'Ospedale...
  • contribuire al coinvolgimento dei cristiani (...) nella promozione della salute e nell'assistenza dei malati

esempi di attività finalizzate al raggiungimento del compito principale

  • cura pastorale del personale sanitario
  • coinvolgimento della cappellania nei progetti di umanizzazione delle strutture sanitarie
  • iniziative per diffondere l'etica professionale cristiana
  • partecipazione nella animazione della pastorale sanitaria nel territorio
  • partecipazione nella promozione e formazione del volontariato

strumento efficace: consiglio pastorale ospedaliero (C.P.O.)

finalità  C.P.O.

  • programmare una efficace evangelizzazione e umanizzazione a tutti i livelli
  • promuovere una accurata preparazione della vita sacramentale e liturgica
  • favorire la formazione di una fraternità cristiana nella vita ospedaliera
  • collaborare con le vicarie e i consigli pastorali parrocchiali

composizione C.P.O.

  • cappellani e suore (ove presenti)
  • medici, infermieri e tecnici
  • personale della scuola infermieri
  • rapprensentanti delle associazioni di volontariato e di categoria                          (ACOS,  AMCI ecc...)

2. Proposte per la cappellania del Policlinico di Perugia

a)  analisi dell'ambiente

Situazione del Policlinico, che rende necessaria una diversa programmazione della attività pastorale:

  • cambiamento delle modalità di degenza
  • istituzione del Day Hospital
  • degenze programmate di breve durata
  • reparti ad alta specializzazione con affluenza  di malati fuori regione
  • scristianizzazione degli ambienti di lavoro

b)  risposte:

1. render  "ufficialmente"  visibile la cappellania:

  • foglio di accoglienza e presentazione dei servizi
  • intensificazione delle visite nei reparti di degenza (almeno due volte/settimana),  selezionando i tempi migliori;  ad esempio per le chirurgie, conoscere i giorni di seduta operatoria,   l'elenco degli operandi e visitarli  il giorno precedente

2. istituire il Consiglio Pastorale Ospedaliero e affidargli dei compiti precisi

3. stabilire dei servizi religiosi  "stabili":

  • nei reparti ove ve ne è la disponibilità:
  • messa domenicale
  • possibilità di confessione e di colloquio con il sacerdote il giorno precedente
  • liturgia infrasettimanale (almeno un giorno alla settimana): a seconda delle possibilità rosario,  o lodi o vespri
  • nella chiesa del policlinico o nella cappella di via E.dal Pozzo (iniziative rivolte non solo ai malati ma  anche al personale sanitario):
  • lodi, rosario, vespri quotidiani
  • adorazione eucaristica settimanale
  • incontri di preghiera o celebrazioni eucaristiche mensili, con dedica particolare (calendario)
  • iniziative particolari di animazione per i momenti liturgici più importanti: avvento e natale, quaresima e pasqua, maggio, ottobre missionario

4. la cappellania, punto di riferimento all'interno del Policlinico, per la formazione etica e la crescita spirituale degli operatori sanitari (medici, infermieri, volontari ecc..):

  • organizzazione conferenze su argomenti di bioetica
  • incontri mensili spirituali per gli operatori sanitari
  • partecipazione della cappellania agli incontri di coordinamento e formazione  dei volontari operanti al Policlinico

N.B.: per queste iniziative avvalersi della collaborazione delle associazioni cattoliche di   categoria (AMCI e ACOS) e di volontariato (AVP, movimento per la vita ecc..) che da molti anni già stanno svolgendo questa forma di evangelizzazione nell'ambiente sanitario

5. estensione della pastorale dell'ospedale al territorio (dal documento della Consulata Nazionale CEI per la pastorale della sanità:
"La Pastorale della salute nella chiesa italiana, n° 21")

"Il raggio di azione della pastorale sanitaria non può esaurirsi nell'area delle strutture di ricovero, ma deve estendersi a tutto il territorio nel quale si svolge la vita del cittadino, riscoprendo il rapporto naturale tra malato e famiglia, famiglia e comunità e comunità civile ed ecclesiale.

L'ospedale infatti si configura ormai come un servizio integrato con le altre strutture sanitarie aperte alla partecipazione del cittadino e non è più l'unico punto di riferimento per essere curati e guariti.

Le concrete implicazioni pastorali di questo spostamento dell'accento dall'ospedale al territorio sono numerose ed investono di nuove responsabilità sia gli operatori pastorali impegnati nelle strutture di ricovero che quelli operanti nelle comunità parrocchiali. E' richiesto un modo nuovo di impostare la pastorale sanitaria, che domanda rinnovamento tempestivo e creativo."