Perugia, avvio del Giubileo Straordinario: Aperta dal cardinale Bassetti la Porta della Misericordia della cattedrale alla presenza di migliaia di fedeli

La cattedrale di Perugia non riusciva quasi più a contenere la moltitudine di fedeli giunti un po’ da tutte le parrocchie dell’Archidiocesi fin dal primo pomeriggio del 13 dicembre per poter attraversare la Porta Santa. Questa è stata aperta alle 17 in punto dal cardinale Gualtiero Bassetti dopo aver guidato, insieme all’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Chiaretti e al vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, la processione di avvio Anno giubilare della misericordia, snodatasi un’ora prima dalla chiesa di San Michele Arcangelo alla cattedrale. Numerosi sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi e un folto popolo di Dio, lungo il percorso giubilare, hanno sostato in preghiera davanti ai monasteri di clausura di Sant’Agnese delle Clarisse, Beata Colomba delle Domenicane e Santa Caterina delle Benedettine. Altre due soste sono state all’antica “domus pauperum” e all’Università per stranieri. Questi luoghi hanno richiamato tre dimensioni della Misericordia: l’intercessione dinanzi a Dio, la cura per le sofferenze del corpo, l’attenzione all’educazione.
Toccante è stato il momento dell’apertura della Porta Santa che si affaccia su piazza Danti, realizzata dall’artista Artemio Giovagnoni su commissione dell’arcivescovo Chiaretti in occasione del Giubileo del 2000. Il cardinale Bassetti, una volta varcata la Porta Santa, ha asperso di acqua benedetta i fedeli man mano che entravano, in memoria del loro battesimo. Gesto che ha compiuto per quasi un’ora, tant’è stata numerosa la partecipazione del popolo di Dio. Significativa anche la presenza di diverse Confraternite con i loro gonfaloni e degli Ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Tra le migliaia di fedeli anche non pochi rappresentanti delle Istituzioni civili, militari e del mondo della cultura, tra i quali il sottosegretario di Stato all’Interno Gianpiero Bocci, le presidenti della Regione e del Consiglio regionale, Catiuscia Marini e Donatella Porzi, il sindaco Andrea Romizi, il prefetto Antonella De Miro e il rettore dell’Università per stranieri Giovanni Paciullo.
Il cardinale Bassetti non ha pronunciato l’omelia “ufficiale”, affidandone la diffusione dei contenuti a La Voce e agli organi di stampa interessati. Ha tenuto a braccio alcune riflessioni ed esortazioni sul Giubileo voluto da papa Francesco per “aprire il cuore di ogni cristiano ed uomo di buona volontà alla solidarietà e alla speranza per costruire un mondo nuovo e più gusto”. Il cardinale ha fatto riferimento alla giustizia per “contrastare il mondo oppresso dai potenti e dai superbi” e ha ricordato che “Cristo non rinuncia alla giustizia”, ma “annuncia la misericordia”, che “è la grande verità di Dio”. L’invito del Papa, ha sottolineato il presule, è quello di “anteporre la misericordia al giudizio”, perché “il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia”. Poi ha esortato tutti ad essere “Chiesa più viva, sensibile, missionaria ed accogliente, perché ci possa essere nella nostra società più giustizia, condivisione, solidarietà per le tante povertà”. Ha chiesto ai fedeli, nell’uscire dalla Porta Santa, di vedere le povertà, le sofferenze di tante persone private della loro dignità. L’Anno giubilare venga vissuto, ha detto il cardinale, come “il tempo del pensare fecondo, della laboriosità creativa e della liberazione dalle tante schiavitù che ci opprimono”. E ha annunciato, richiamando al vero significato della Natività di Gesù, nato povero tra i poveri del mondo, che la Notte di Natale, insieme al Bambinello, deporrà nel presepe la barca di carta realizzata per lui dai bambini dagli “sguardi tristi” del Centro di prima accoglienza di Lampedusa, che ha visitato lo scorso settembre.
Durante la celebrazione, il cardinale Bassetti ha conferito il ministero del lettorato a quattro seminaristi, Federico Casini, Antonio Paoletti, Pietro Squarta e Giovanni Yang, e al termine si è raccolto in preghiera, come accade nelle ricorrenze più importanti, davanti alla venerata icona della Madonna delle Grazie affidando a Lei quanti vivranno con convinzione quest’Anno giubilare all’insegna del perdono e della riconciliazione con se stessi e con il prossimo.