La Cattedrale di San Lorenzo ritorna a svolgere le attività pastorali parrocchiali

Domenica 1° ottobre, l’arcivescovo Maffeis presenterà ai fedeli il nuovo parroco don Briziarelli

La cattedrale di San Lorenzo di Perugia, da domenica 1° ottobre, ritorna a svolgere le attività pastorali parrocchiali demandate per oltre quattro decenni (dal 1980) alla Parrocchia dei Santi Andrea e Lucia in Cattedrale (che manterrà tale denominazione),  presso la chiesa della Misericordia di piazza Piccinino; realtà parrocchiale divenuta e sentita dai fedeli, nel corso degli anni, come “la parrocchia del centro” man mano che venivano unificate ad essa altre per carenza di sacerdoti, per la chiusura di comunità religiose e per la diminuzione di abitanti residenti. La decisione è stata assunta dall’arcivescovo Ivan Maffeis dopo aver consultato i sacerdoti di Perugia città e attuando la “riforma pastorale” per una maggiore evangelizzazione e missione di prossimità indicata dall’Assemblea diocesana dello scorso maggio.

Il nuovo parroco della Parrocchia della Cattedrale. È il perugino don Marco Briziarelli, classe 1980, attuale direttore della Caritas diocesana, “giovane sacerdote” ordinato appena sette anni fa, il 25 giugno 2016, dopo aver maturato una “vocazione adulta” al sacerdozio entrando in Seminario quasi trentenne.

Dopo la celebrazione eucaristica delle ore 7 nella chiesa del “Villaggio della Carità”, sede della Caritas diocesana (zona stazione-via cortonese), don Marco, in queste ultime settimane, è sempre più spesso in cattedrale e di buon mattino non è difficile incontrarlo per le vie del centro.

Una nuova primavera per la Chiesa diocesana. Le giornate che precedono l’inizio di questo suo impegnativo servizio alla Chiesa sono particolari: il 29 settembre compie 43 anni di età ma è anche la ricorrenza della sua nomina a direttore della Caritas diocesana, avvenuta il 29 settembre 2020. Giornate che sta affrontando con molta serenità da quanto si coglie dalle sue stesse parole: «Ho accolto con grande gioia e responsabilità la proposta del vescovo Ivan all’incarico pastorale di parroco dei Santi Andrea e Santa Lucia in Cattedrale. Tornare a scommettere sulla nostra chiesa Cattedrale e riconsegnarla come parrocchia, dopo tanti anni, alla nostra città penso sia una grande possibilità per tutta la comunità ecclesiale diocesana per vivere una nuova primavera».

Fare insieme comunità dalle povertà.  «Un progetto pastorale – commenta don Briziarelli – che andrà a coesistere con l’incarico di direttore Caritas. Saranno mesi impegnativi, ma con l’aiuto e la preghiera di tutti affidandoci a Dio Padre, sotto la protezione della Madonna delle Grazie non c’è da temere. L’atteggiamento sinodale che lo Spirito Santo sta suscitando nella Chiesa ci permetterà di camminare insieme e fare comunità partendo dalle povertà umane, spirituali e materiali delle quali siamo tutti rivestiti, ma che sono la via preferenziale dell’incontro con il Risorto e del rinnovamento della Chiesa in ogni tempo».

Nuovi orari delle Messe. Vengono rinnovati anche gli orari delle celebrazioni delle Messe (validi per i giorni feriali e festivi), che si terranno alle ore 8.00, 11.00 e 18.00.

 

 

Don Marco Briziarelli nel chiostro della Cattedrale alle spalle delle “Canoniche”  dove abiterà dal 1° ottobre.

 

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L’intervista

Alcune domande rivolte al nuovo parroco della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

«Mettere sempre Gesù al centro di ogni azione caritativa come direttore e come parroco»

 

A don Marco Briziarelli, nato quarantatré anni fa, tanti quanti sono stati gli anni in cui la cattedrale di San Lorenzo di Perugia ha sospeso la sua attività di Parrocchia dell’acropoli, rivolgiamo alcune domande nell’apprestarsi a diventare parroco della Cattedrale.

Don Marco, appena è entrato in San Lorenzo si è raccolto in preghiera davanti alla splendida icona della Beata Vergine Maria, perché è tanto venerata a Perugia?

«Perché è la Madre, Madre della Grazia! Da giovane studente liceale ho sempre amato pregare e trovare silenzio ai piedi dell’icona. Con don Simone Pascarosa e don Marco Pigoni, chiedemmo di essere ordinati diaconi il 12 settembre 2015, festa della Madonna delle Grazie. Dal 2015 è diventata prassi per la nostra diocesi».

Prendendo lo spunto dal titolo della prima lettera pastorale di mons. Maffeis alla comunità diocesana, “Il coraggio dei passi”, quanti ne dovrà compiere in “salita” (come buona parte delle vie del centro) il neo parroco di San Lorenzo?

«Non vedo passi in salita, ma il desiderio di camminare insieme. Il lavoro in equipe, per me fondamentale, ci aiuterà ad avere il coraggio dei passi e delle scelte per fare la volontà del Padre».

Quanta opera di evangelizzazione e di azione missionaria di prossimità il parroco dovrà mettere in campo affinché la cattedrale sia più frequentata dopo la pandemia?

«Tutto inizia dalla preghiera e della condivisione e un primo tempo di conoscenza delle persone e dei luoghi poi verrà l’azione, che sarà il naturale frutto della quotidianità».

Fanciulli, adolescenti e anziani, lei li porrà al centro del suo impegno pastorale. Ha già pensato a progetti da offrirgli affinché si sentano più coinvolti e partecipi?

«Come già detto il primo passo è la conoscenza, sicuramente ora è necessario far ripartire tutte le attività già esistenti dai catechismi al post cresima, che già seguo da un anno in Caritas, essendo i ragazzi volontari all’Emporio Tabgha. Sento l’urgenza di incontrare i malati e gli anziani e ripartire da momenti di preghiera settimanali e per quest’anno catechesi nei tempi forti che diventino possibilità di incontro per le famiglie. Mi inserirò grazie alla disponibilità della pastorale Universitaria nell’equipe che sta predicando i “X Comandamenti” agli Universitari. Mi piace collaborazione e scambio».

Lei continua ad essere anche il direttore della Caritas diocesana…

«Lo trovo un grande privilegio e un vero e proprio sprone nel mettere sempre Gesù al centro di ogni azione caritativa come direttore e come parroco. Ogni incarico, dono della Provvidenza e occasione di testimonianza e annuncio, porta con sé un aumento di responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini».

Una delle due Mense Caritas è intitolata a San Lorenzo, nella sua nuova parrocchia, che è anche un osservatorio privilegiato della povertà. Ha in mente di accrescere questo servizio attivando un Centro d’Ascolto della Cattedrale?

«Aprire un Centro di Ascolto, aperto un giorno a settimana, nell’acropoli è tra le priorità di questo primo anno da parroco. Stiamo individuando un posto riservato e facilmente accessibile a tutti i poveri, ma per ora un passo alla volta».

Da direttore della Caritas diocesana ha modo di coltivare i rapporti di collaborazione con le Istituzioni civili, lo farà anche da parroco, soprattutto su quali ambiti?

«La Caritas mi ha insegnato a prendermi cura della persona a 360°, cura da sempre condivisa nella ricerca continua di rapporti e scambi con le Istituzioni. Da parroco credo sia importante continuare su questa linea; certamente una frequentazione più assidua e in diversi ruoli ci permetterà una crescita nei rapporti personali ai quali tengo in maniera particolare. Ci giochiamo tutto nella cura della relazione».

Il primo pensiero che rivolgerà ai suoi nuovi parrocchiani?

«Il primo pensiero sarà il grazie al vescovo Ivan per la fiducia, al Signore per il dono del ministero e alla mia famiglia per accompagnarmi passo passo. Per il resto ho sperimentato che il Signore moltiplica tempi e occasioni e anche questa volta sarà così ne sono certo. Ai miei parrocchiani, come detto già in un incontro con gli operatori pastorali, chiedo comunione, desiderio di costruire insieme percorsi, pazienza, amore al Vangelo e zelo per l’annuncio. So di essere chiamato ad essere padre, ma mi consegno loro come figlio».

 

A cura di Riccardo Liguori