Il video-messaggio del Custode di Terra Santa, p. Francesco Patton, alla comunità diocesana

«E' assolutamente necessario trovare e percorrere le vie della pace... L'unico strumento a nostra disposizione è lo strumento del digiuno, della penitenza, della preghiera»

Al termine della celebrazione eucaristica  per la pace tenutasi nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, il 24 ottobre 2023, è intervenuto in video da Gerusalemme il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. Di seguito la trascrizione del video-messaggio rivolto alla comunità diocesana perugino-pievese.

Carissimo don Ivan, carissimi amici, fedeli della diocesi e della città di Perugia, vi ringrazio per questa occasione che mi è data per unirmi a voi all’interno della celebrazione eucaristica e per chiedervi di continuare a pregare per la pace in Terrasanta. Tutti voi sapete quello che è successo il 7 ottobre, tutti voi siete informati attraverso i quotidiani, attraverso i siti, attraverso la televisione; tutti voi sapete che questa è una tragedia che si sta consumando, è una guerra ulteriore in un momento in cui di guerre ce ne sono già troppe. La preoccupazione nostra è che questa guerra si allarghi ulteriormente, e la preoccupazione nostra, in sintonia con la preoccupazione di papa Francesco, è la preoccupazione che sia molto difficile, ma sia al tempo stesso assolutamente necessario, trovare le vie della pace, percorrere le vie della pace.

Ci rendiamo conto che, come cristiani, in questo momento l’unico strumento a nostra disposizione – sicuramente lo strumento più potente e più importante che abbiamo a disposizione – è lo strumento del digiuno, è lo strumento della penitenza, è lo strumento della preghiera. Papa Francesco ci ha invitato a questo esplicitamente sia nell’udienza del mercoledì la scorsa settimana, sia anche al termine dell’Angelus domenica scorsa. Permettetemi di riprendere alcune delle parole di papa Francesco, perché descrivono bene la sofferenza e la situazione che stiamo vivendo in Terrasanta e descrivono bene la necessità di trovare anche una via d’uscita a questa situazione, attraverso un cambio radicale.

Nell’udienza del mercoledì, papa Francesco ha detto: «Inquieta il possibile allargamento del conflitto mentre nel mondo tanti fronti bellici sono già aperti. Tacciano le armi, si ascolti il grido di pace dei popoli, della gente, dei bambini. Fratelli e sorelle, la guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio e moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro». E l’invito del Papa: «Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace; ma non a parole: con la preghiera, con la dedizione totale». E ancora, al termine dell’Angelus il Papa ha rivolto parole accorate che danno voce a noi che viviamo in questi luoghi: «Cari fratelli e sorelle, ancora una volta il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato; prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza… La guerra, ogni guerra che c’è nel mondo, è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi, fermatevi!».

Proprio per dare forza al grido, all’invocazione, alla supplica del Papa, che è il grido ed è l’invocazione e la supplica di tanta gente semplice che vive qui in Terrasanta e in tutto il Medio Oriente, è importante quello che state facendo. È importante la preghiera, è importante il digiuno, è importante la conversione del cuore; è importante tenere il cuore libero da ogni forma di risentimento, da ogni forma di odio, in modo tale che, se il cuore è libero dall’odio, poi la vita sia libera anche dalla violenza, dal desiderio di vendetta, dal desiderio di colpire l’altro.

Vi ringrazio per la vostra vicinanza e vi ringrazio per questa iniziativa di preghiera e v’invito a continuare ogni giorno a pregare per la pace. V’invito anche ad avere più iniziative di digiuno, e v’invito anche a saper trasformare poi il digiuno in condivisione, nelle forme che voi riterrete più opportune, con le popolazioni che stanno soffrendo: qui in Terrasanta, in tutto il Medio Oriente, nelle tante, nelle troppe guerre che ci sono nel mondo.

Un saluto da Gerusalemme e, da Gerusalemme, il Signore doni a noi e doni anche a voi la sua pace.

Padre Francesco Patton,

Custode di Terra Santa