Domani inizia la Quaresima

L’arcivescovo Maffeis: “Si apre davanti a noi un tempo di grazia…”

Con il Mercoledì delle Ceneri (14 febbraio) i cristiani entrano nella Quaresima, cammino di fede in preparazione alla Pasqua di Risurrezione vissuto con particolare raccoglimento spirituale, sobrietà, penitenza, digiuno e sostegno alle opere di carita’. Nelle chiese viene celebrata l’Eucaristia con il rito della benedizione e imposizione delle Ceneri, l’atto penitenziale con cui i fedeli iniziano il cammino di conversione quaresimale.

«Si apre davanti a noi un tempo di grazia in cui – come sottolinea il Messaggio del Papa – “Dio educa il suo popolo, perché esca dalle sue schiavitù” e faccia propria quella “chiamata vigorosa alla libertà”, che “matura in un cammino”». A evidenziarlo è l’arcivescovo mons. Ivan Maffeis nella sua lettera rivolta alla comunità cristiana di Perugia-Città della Pieve in vista della Quaresima, con un richiamo alle «schiavitù che fanno sì che siamo ancora sotto il dominio del Faraone”, un dominio che “non è solo esteriore, ma tocca l’interiorità: “Possiamo attaccarci al denaro, a certi progetti, idee, obiettivi, alla nostra posizione, a una tradizione, persino ad alcune persone. Invece di farci incontrare, ci contrapporranno” (dal Messaggio del Papa, n.d.r.)».

«La Quaresima – prosegue l’arcivescovo – ci provoca a uscire da questi orizzonti chiusi, che portano a “vagare nella vita come in una landa desolata, senza una terra promessa”. Per stare alla presenza di Dio e del fratello, ci propone di saperci fermare in preghiera, in una frequentazione più assidua della Parola del Signore, che porti a recuperare la dimensione contemplativa della vita».

Mons. Maffeis propone anche due segni di «condivisione concreta» da promuovere nelle comunità parrocchiali: «domenica 10 marzo le offerte saranno destinate alla Caritas diocesana, impegnata a restituire dignità e ad accompagnare diverse migliaia di persone». Venerdì Santo (29 marzo) si terrà «una seconda colletta di questo tempo che ci accompagna a Pasqua – scrive l’arcivescovo –, quella per la Terra Santa… Nella drammatica situazione odierna, tale vicinanza è indispensabile per permettere alla Custodia di sostenere la presenza dei cristiani a Gaza, a Betlemme e a Gerusalemme, il mantenimento dei Luoghi Santi come delle attività pastorali e delle opere sociali – scuole, case per anziani, ospedale – che vanno a beneficio di tutti, in particolare dei più bisognosi».