Cuore d’infinita bontà

Il Papa: a settembre un documento sul Sacro Cuore. La Solennità quest’anno ricorre venerdì 7 giugno. A Perugia, nella Chiesa del Gesù, atto di consacrazione nelle S. Messe di sabato 8 e domenica 9.

Si è conclusa con un annuncio a sorpresa l’udienza di mercoledì 5 giugno: Papa Francesco ha infatti rivelato che a settembre pubblicherà un documento sul Sacro Cuore, nel 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù, a Santa Margherita Maria Alacoque. “Riproporre a tutta la Chiesa questo culto, carico di bellezza spirituale, in un mondo che sembra aver perso il cuore”, l’obiettivo del documento, in cui verranno raccolte le riflessioni magisteriali precedenti e tutta la lunga storia che è stata oggetto di devozione popolare, dalle Scritture ad oggi.

La solennità del Sacro Cuore di Gesù cade il venerdì dopo la seconda domenica dopo Pentecoste, che quest’anno coincide con il 7 giugno. A Perugia, nella Chiesa del Gesù, Atto di Consacrazione durante le S. Messe di sabato 8, alle 19, e di domenica 9, alle 12.15 e alle 19.

La devozione al Sacro Cuore si configura come tale che alla fine del XVII secolo, in seguito alle rivelazioni di santa Margherita Maria Alacoque, religiosa della Visitazione e al movimento che ne seguì.

Le sue radici sono però molto più antiche. I Padri della Chiesa, principalmente in Occidente, sviluppano il tema della Chiesa come la nuova Eva che nasce dal costato di Cristo, vedendo nel sangue e nell’acqua che escono dalla ferita aperta dalla lancia del soldato l’annuncio del battesimo e dell’eucaristia. I mistici del XII secolo passarono dalla contemplazione delle piaghe di Gesù a quella del suo Cuore divino: tutto l’amore di Dio ha fatto battere il cuore di un uomo-Dio, quello di Gesù.

San Bernardo scrive: “Il segreto del suo cuore appare a nudo nelle piaghe del suo corpo; si vede allo scoperto il mistero dell’infinita bontà”. Nel XIII secolo, secondo la sensibilità dell’epoca, coltivano l’esperienza dell’umanità di Gesù alcune espressioni della mistica femminile come santa Metilde e santa Geltrude, monache cistercensi di Helfta.

La devozione poi si diffonde tra i figli di san Francesco e gli altri ordini religiosi, fino ai primi gesuiti e passa nel culto pubblico in diversi luoghi della Francia, finché nel 1856 la festa è estesa alla Chiesa universale.

In allegato, la locandina.