10 luglio
SAN PIETRO
abate
Memoria facoltativa
Nacque in territorio perugino (Agello?), nel sec. X. Le Vite a noi giunte sono contrassegnate da un taglio decisamente agiografico, e sono quindi poco utilizzabili come fonte storica sicura. Fu un sacerdote particolarmente caro al vescovo della città, Onesto, per la sua pietà e la sua carità. Intervenne, ad esempio, presso l’imperatore Ottone II, di passaggio a Perugia dopo l’incoronazione avvenuta a Roma, per frenare le violenze e le ruberie della soldataglia. Il vescovo gli mise a disposizione l’antica chiesa diruta nell’area cemeteriale del monte Caprario, poco fuori della cinta muraria: Pietro ricostruì la chiesa, dedicata a san Pietro e consacrata, secondo alcuni, nel 969; in essa dette origine ad una forma di vita monastica. La costruzione della chiesa fu contrassegnata da eventi miracolosi ancor oggi narrati, come quello d’una colonna pericolante – tuttora indicata – drizzata con un semplice segno di croce, nonostante la rottura delle funi. Pietro si recò a Roma insieme con il vescovo Onesto, ove ottenne dal papa Giovanni XIII (965-972) la proprietà dell’area ove fu costruita la chiesa e dei terreni circostanti, l’esenzione dalla giurisdizione vescovile, la nomina a primo abate della nuova comunità monastica. In tale carica si comportò con prudenza e moderazione, solerzia e austerità. Morì intorno al 1022. Trascorsi sei secoli, nel 1609, il suo corpo fu deposto sotto l’altar maggiore della chiesa di San Pietro, dopo una solenne traslazione per le vie di Perugia, e divenne oggetto di venerazione popolare.