Proprio diocesano
21 febbraio
SANTA MARGHERITA DA CORTONA
Memoria obbligatoria
Nacque nel 1247 a Laviano di Pozzuolo, tra il lago Trasimeno e le chiane di Montepulciano, da una famiglia di coloni del comune di Perugia. Rimasta orfana della madre a otto anni, si ritrovò con una matrigna gelosa e ostile. Margherita era una ragazza molto bella e sensibile, e ai suoi sedici anni finì per cedere alle lusinghe d’un giovane di nobile casato di Montepulciano, Arsenio, che se la portò in casa senza sposarla e ne ebbe un figlio. Pure in mezzo ai fasti d’una vita mondana, ammirata e corteggiata, Margherita sentì sempre il richiamo della fede e dell’onestà della vita. Dopo nove anni di questa condotta, avvenne l’assassinio dell’amante, il cui corpo lei stessa scoprì ai piedi d’una quercia, guidata dal suo cagnolino, sotto un cumulo di rami secchi, laddove fu in seguito eretta una chiesina detta “del pentimento”. Il dolore fu grandissimo, e ancor più grande la delusione perché, espulsa dalla casa dell’amante e non più accolta nella casa paterna, se ne dovette fuggire nel 1272 con il suo bambino a Cortona, ove fu accolta per carità in casa Moscari. Ebbe inizio una vita di radicale austera conversione, caratterizzata da aspre penitenze, lunghe preghiere, intenso servizio ai poveri. Nel frattempo chiese d’essere ammessa nel Terz’Ordine Francescano assistita dai religiosi del convento di San Francesco e curò molto l’educazione del figlio, che fu in seguito frate domenicano. Organizzò nel giugno 1278 l’ospedale di Santa Maria della Misericordia, ove prese ad assistere infermi e pellegrini malati, aiutata da altre donne dette le “poverelle”, ed ebbe particolare attenzione per le gestanti. Fino al 1288 visse in città, in una cella a fianco della chiesa di San Francesco; quindi sulla rocca di Cortona, in altra cella a fianco della chiesa diroccata di San Basilio, da lei stessa fatta ricostruire. Nella sua vita spirituale, ricca di grazie mistiche (estasi, visioni, rivelazioni…), fu seguita da più direttori spirituali, tra i quali frate Giunta Bevegnati di Cortona, che raccolse in una Legenda le sue esperienze spirituali e collaborò con lei per procurare la pace tra i cortonesi guelfi e ghibellini e tra la città di Cortona e il suo vescovo. Margherita la penitente, consunta nel corpo, morì “con giubilo e con volto angelico” il 22 febbraio 1297, e fu sepolta nella stessa chiesa di San Basilio. Accanto a Francesco, la “prima luce” nell’ordine dei frati minori, e Chiara, la “seconda luce” nell’ordine delle povere dame clarisse, Margherita fu la “terza luce” nell’ordine dei penitenti o terz’ordine francescano. È una delle grandi mistiche umbre dei secoli XIII-XIV insieme a Chiara d’Assisi, Angela da Foligno, Chiara da Montefalco.