21 febbraio – liturgia delle ore

21 febbraio

 

SANTA MARGHERITA DA CORTONA

Memoria obbligatoria

  Dal Comune delle sante con salmodia del giorno del salterio.

 

 Ufficio delle letture

 

 Seconda lettura

[Dalla “Leggenda della vita e dei miracoli di santa Margherita da Cortona”]

Dai “Colloqui tra Gesù e santa Margherita”

(Giunta Bevegnati, Leggenda della vita e dei miracoli di santa Margherita da Cortona,

I, 1-2, E. Mariani ed., Vicenza, L.I.E.F., 1978, pp. 2-6)

 

 Ricordati poverella delle grazie che ti ho concesso

 

Una volta, mentre Margherita pregava devotamente davanti al Crocifisso che attualmente si trova nella chiesa dei Frati Minori su un altare laterale, ne udì la voce dirle: “Che vuoi, poverella?”. Ed essa, illuminata dallo Spirito Santo, rispose immediatamente: “Signore, mio Gesù, io non cerco, non voglio, altra cosa che Te!”.

Altra volta, ancora mentre pregava, udì il Signore raccontarle e rievocarle il grato ricordo delle tappe della sua chiamata compreso evidentemente anche lo stato della sua vita prima di allora; e ciò nell’ordine seguente: “Ricordati” le disse “poverella, delle tante grazie che ho concesso alla tua anima, e dei lumi che ti ho dato perché tu ritornassi a me.

Ricordati che dopo la morte del nemico dell’anima tua, piena di dolori e in lagrime, col viso abbruttito, vestita in nero e tutta vergognosa, tornasti a Laviano dal padre tuo.

Ricorda che per istigazione della tua matrigna, tuo padre ti scacciò di casa senza alcuna paterna pietà. E tu allora, mentre non sapevi che cosa fare, priva d’ogni consiglio o aiuto, te ne stavi seduta e piangente sotto quel fico che c’è ancora nel giardino, e confessando la tua misera condizione di corpo e d’anima mi richiedesti come tuo maestro, padre, sposo e signore. E io che avevo creato la tua bellezza interiore e ora intendevo rinnovarla e l’amavo, ti illuminai e ti suggerii di recarti a Cortona per metterti sotto l’obbedienza dei miei Frati Minori. Tu allora, ripreso animo, volgesti il tuo cammino, senza indugio, fino a Cortona e ti presentasti come t’avevo ordinato, per sottoporti alla loro obbedienza.

Ricorda che la prima medicina del tuo cuore e principio della tua guarigione fu il filiale e riverente timore che ti posi nell’animo verso i Frati Minori alle cui cure t’avevo affidato. Con questo perfetto timore dominai il tuo nemico invisibile con l’abbondanza della grazia e ne sconfissi l’audacia per cui voleva profittare della tua disgrazia.

Ricorda che allora preparai la tua anima al totale disprezzo di ogni ornamento mondano e istruii il tuo cuore a separarti a poco a poco dalla stessa compagnia delle tue padrone secolari.

Ricorda che ti fortificai sempre più con la mia grazia, così che potesti sottoporre il tuo corpo, prima abituato al piacere, non solo ad astenersi da cibi prelibati ma anche da quelli comuni.

Ricorda ancora che fortificata dalla mia grazia, ti macerasti in continui digiuni, disprezzasti il vestire delicato, e trovasti persino soave dormire su un letto durissimo, su una stuoia o sulla nuda terra e avere per capezzale un tronco o una pietra.

Ricordati del dono che ti ho fatto del timore e del dolore e del pianto continuo, al punto che ti rivolgevi ai frati ai quali ti avevo affidata chiedendo loro, tra un profluvio di lagrime, se io, tuo padre e signore, t’avrei ugualmente chiamata alla misericordia e poi alla patria, dopo l’esilio dei tuoi peccati. Così facevi anche coi secolari interrogandoli su questo con lagrime di dolore e amari sospiri, commovendoli fino al pianto dirotto. Però non devi mai dimenticare che io ho pietosamente e meravigliosamente mutato i tuoi pianti amari in lagrime di dolcezza quando piangevi devotamente sulla mia nascita verginale o sulla grandezza della Vergine Madre e in occasione delle feste degli altri Santi.

Ricorda che il fuoco del mio amore ti trasformò talmente in me, che ti rivolgesti al Padre Guardiano di Cortona, chiedendo l’abito dei Fratelli della Penitenza con lagrime e insistenti preghiere per stare vicina a me e allontanarti dal mondo”.

 

 

Responsorio                                                                                                            Sal 61, 2-3; Fil 3, 8

 

R/. Solo in Dio riposa l’anima mia; da lui la mia salvezza. * Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare.

V/. Ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura.

R/. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare.

 

 

 

Lodi mattutine

 

Ant. al Ben.     Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato.

 

 

Orazione

 O Dio, tu non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva: per l’intercessione di santa Margherita, che hai richiamato alla via della salvezza, concedi anche a noi di liberarci dalle catene del peccato per dedicarci totalmente al tuo servizio. Per il nostro Signore.

 

 

Vespri

 

Ant. al Magn. Il mio cuore si apre ed esulta nel Signore, perché io godo dei benefici che mi ha concesso.