19 giugno – Lezionario

19 giugno

Santi Gervasio e Protasio

martiri

 

Patroni principali di Città della Pieve e titolari della Concattedrale

 

Memoria obbligatoria
Città della Pieve: Solennità

Nei luoghi in cui si celebra come solennità, si proclamano le tre letture. Diversamente si scelga come prima lettura una delle due che precedono il Vangelo; il salmo responsoriale è sempre lo stesso.

 

Prima lettura

Li ha graditi come l’offerta di un olocausto.

 

Dal libro della Sapienza 3,1-9

 

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,

nessun tormento li toccherà.

Agli occhi degli stolti parve che morissero,

la loro fine fu ritenuta una sciagura,

la loro partenza da noi una rovina,

ma essi sono nella pace.

Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,

la loro speranza resta piena d’immortalità.

 

In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,

perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé;

li ha saggiati come oro nel crogiuolo

e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.

Nel giorno del loro giudizio risplenderanno,

come scintille nella stoppia correranno qua e là.

Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli

e il Signore regnerà per sempre su di loro.

Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,

i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,

perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

 

Parola di Dio.

 

 

Salmo Responsoriale Salmo 125

 

R/. Chi semina nel pianto, raccoglie nella gioia.

 

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,

ci sembrava di sognare.

Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,

la nostra lingua di gioia. R/.

 

Allora si diceva tra le genti:

«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».

Grandi cose ha fatto il Signore per noi:

eravamo pieni di gioia. R/.

 

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,

come i torrenti del Negheb.

Chi semina nelle lacrime

mieterà nella gioia. R/.

 

Nell’andare, se ne va piangendo,

portando la semente da gettare,

ma nel tornare, viene con gioia,

portando i suoi covoni. R/.

 

 

Seconda lettura

Portiamo nel nostro corpo la morte di Gesù.

 

 Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 4,7-15

 

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.

 Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.

 Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

 

Parola di Dio.

 

 Canto al Vangelo Mt 10, 32

R/. Alleluia, alleluia.

 Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,

dice il Signore,

anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio.

 R/. Alleluia.

 

Vangelo

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

 

Dal Vangelo secondo Matteo 10,28-33

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

 Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

 

Parola del Signore.