16 febbraio – liturgia delle ore

16 febbraio

 

BEATO NICOLA PAGLIA

sacerdote

Memoria facoltativa

  Dal Comune dei pastori o dei santi religiosi, con salmodia del giorno del salterio.

 Ufficio delle letture

 

 Seconda lettura

Dal “Commento a Matteo” di san Cromazio di Aquileia

(19, I, 1; III, 1-3; IV, 3; V, 1, G. Banterle ed., Roma, Città Nuova, 1990, pp. 129, 131, 133, 135)

 Dobbiamo risplendere come una lucerna, mediante le opere della fede e della giustizia

 

Voi siete la luce del mondo. Non può essere nascosta una città posta su un monte; né accendono una lucerna e la pongono sotto il moggio, ma sul candelabro, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa (Mt 5, 14-15). Il Signore ha chiamato i suoi discepoli sale della terra, perché condirono con la sapienza celeste i cuori del genere umano, che il diavolo aveva resi scipiti. Ora, li chiama anche luce del mondo, perché, illuminati da lui, che è la vera ed eterna luce, anch’essi divennero luce nelle tenebre.

Vediamo, dunque, la spiegazione di queste parole del Signore. Sappiamo che si accende la lucerna non per nasconderla sotto il moggio o con qualche altra copertura. Se così si facesse, il suo uso non servirebbe a nulla; ma viene accesa sul candelabro, affinché, collocata in un luogo elevato, diradi l’oscurità della notte ed offra l’uso della sua luce a quelli che abitano nella casa. Il Signore ricorda questo fatto, perché sapessimo che anche noi siamo stati accesi dalla grazia della fede e illuminati dalla luce dello Spirito Santo, affinché anche noi risplendessimo spiritualmente come una lucerna, mediante le opere della fede e della giustizia, e, cacciando la notte dell’ignoranza, illuminassimo con la luce della sua verità quelli che si trovano nelle tenebre dell’errore. Perciò, l’Apostolo dice: Tra essi risplendete come astri in questo mondo, possedendo la Parola di vita (Fil 2, 15-16). Se non faremo così, sembrerà che copriamo e occultiamo con la nostra infedeltà, come con un velo, l’utilità di una luce così necessaria, a danno sia nostro sia degli altri. Perciò, sappiamo e leggiamo che anche colui che preferì nascondere il talento ricevuto, invece di affidarlo al banco degli agenti di cambio per ricavarne un guadagno nel traffico celeste, incappò nella pena meritata.

Perciò, questa lucerna della Legge e della fede non deve essere da noi nascosta, ma deve essere sempre collocata nella Chiesa come su un candelabro per la salvezza di molti, perché sia noi godiamo della luce della sua verità, sia tutti i credenti ne siano illuminati.

Ben a ragione, dunque, il Signore, dopo aver fatto, nel presente passo, menzione della lucerna, dicendo: E non accendono la lucerna e la pongono sotto il moggio, ma sopra il candelabro, perché faccia luce a tutti quelli che abitano nella casa, aggiunse queste parole: Così la vostra luce risplenda davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli (Mt 5, 16). Infatti, Dio viene glorificato in noi agli occhi degli increduli, se viviamo secondo i comandamenti divini, se risplendiamo per le buone opere.

 

Responsorio                                                                                         Cfr. Mt 5, 14. 15. 16; Gv 8, 12

 

R/. Voi siete la luce del mondo; non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro. * Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

V/. Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.

R/. Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

 

Orazione

 O Dio, che hai chiamato il beato Nicola a salvare gli uomini con l’annuncio della tua Parola, infondi in noi lo stesso spirito apostolico affinché sappiamo vivere e portare a tutti il tuo Vangelo. Per il nostro Signore.