Custodire la memoria dei nostri defunti significa vivere nella riconoscenza per quanto ci hanno donato, pregare perché siano avvolti di misericordia e sentirci partecipi di quella comunione dei santi, che aiuta a portare il peso dell’assenza e il silenzio della solitudine.
Una vicinanza discreta aiuta chi è nel lutto a non cedere alla disperazione e a far proprio uno sguardo di fede: “Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza” (1Ts 4, 13).
Il Card. Joseph Bernardin, ormai terminale, al giovane che gli chiedeva come si aspettasse di essere unito a Dio e ai suoi cari, raccontò che la prima volta che giunse in Trentino – terra natale dei suoi genitori, poi emigrati negli Stati Uniti – ebbe l’impressione di esserci già stato. Riconobbe infatti le montagne, il paese e le case, viste tante volte nelle fotografie e nei ricordi della madre. “In qualche modo – concluse – penso che passare da questa vita alla vita eterna sia una cosa simile. Sarò a casa”.
don Ivan, Vescovo