Messa Crismale: il saluto del Vicario generale

Il Signore ci dà la gioia, anche quest’anno, di ritrovarci insieme nella nostra chiesa cattedrale per la celebrazione della santa messa crismale. Come è noto durante questa celebrazione eucaristia, oltre alla benedizione degli oli, noi sacerdoti insieme al vescovo diocesano rinnoveremo le promesse della nostra ordinazione. Questo gesto compiuto in seno alla liturgia della Settimana Santa esprime certamente l’unità del presbiterio con il proprio vescovo ma ancor più indica quel comune cammino verso la Pasqua eterna che Cristo, nostro capo ha inaugurato con la sua vita, morte e risurrezione.

Nel segno degli oli, questa sera, è rappresentata la chiesa perugino-pievese nella sua interezza che trova presente qui in cattedrale ogni suo ambito. Il nostro saluto vada dunque ai ragazzi che nell’arco di quest’anno riceveranno il sacramento della confermazione. L’unzione crismale sulla vostra fronte vi dia il coraggio non solo di accogliere, ma anche di non rinnegare mai o mercanteggiare quella fede che in seno alla comunità cristiana, avete ricevuto e scelto. Ai malati che saranno unti con il sacro olio diamo questa sera il conforto cella nostra preghiera chiedendo al Signore che essa possa tramutarsi in vicinanza fatta di gesti e parole. A coloro che nascono alla vita vogliamo poter assicurare una robusta testimonianza di fede nelle scelte quotidiane, la sola capace di rendere veramente efficace la grazia ricevuta col battesimo.

Uno sguardo grato, ora a quanti tra i sacerdoti e i diaconi della nostra diocesi ricordano quest’anno particolari anniversari.

Festeggia il primo anno di ordinazione episcopale unitamente all’ingresso in diocesi il nostro arcivescovo Ivan. Il primo indirizzo di ringraziamento va proprio a Lei, eccellenza. Accogliendo, nell’obbedienza al Santo Padre di vivere il suo ministero pastorale nella nostra diocesi ha iniziato, in continuità con il magistero del cardinale Bassetti, un puntuale lavoro di conoscenza, revisione e impostazione della realtà diocesana. Abbiamo subito apprezzato il suo tratto discreto e profondo al tempo stesso, capace di andare con ciascuno, oltre la formalità dei rapporti istituzionali. Il Signore le conceda il dono di essere per noi profeta di speranza e di novità a modello di Cristo, noi le assicuriamo quel sentimento filiale capace di andare con fiducia laddove l’obbedienza ci porta.

Insieme all’arcivescovo, ricordiamo il primo anno di ordinazione sacerdotale di don Claudio Faina che sta muovendo i primi passi del suo ministero nelle parrocchie di San Nicolò e Sant’Angelo di Celle.

Ricorda 25 anni di ordinazione il reverendo don Francesco Buono, insieme a tre diaconi permanenti della nostra diocesi che quest’anno raggiungono il medesimo traguardo: Giovanni Benedetto D’Andola, Remigio Dolci e Gaetano Murino.

Festeggiano i 50 anni dall’ordinazione sacerdotale don Gino Ciacci e don Giuseppe Cistellini.

Tra gli anniversari dei quali ringraziamo in special modo il Signore ricordiamo Don Primo Alberati, don Mario Bellaveglia e don Cesare Piazzolli che festeggiano 60 anni di ordinazione; don Amerigo Federici che raggiunge il traguardo dei 70 anni di ordinazione e infine non possiamo dimenticare il decano del clero perugino (qui presente), Mons. Luciano Tinarelli, classe 1926, che quest’anno raggiunge i 74 anni di ordinazione. Per tutti chiediamo al Signore il dono della perseveranza.

Tra i nostri sacerdoti non dimentichiamo chi per ragioni di anzianità e di malattia non è presente stasera in mezzo a noi a loro assicuriamo il nostro sostegno nella preghiera.

Raccomandiamo infine alla misericordia di Dio i nostri confratelli che l’arco dell’anno ci hanno preceduto in paradiso: Mons. Augusto Panzanelli, Mons. Mario Stefanoni, don Aldo Milli e don Armando Di Renzo.

Accanto a loro ci piace ricordare, come segno di speranza, che la nostra diocesi conta, al momento presente, 3 seminaristi in teologia, 2 giovani che frequentano l’anno propedeutico e altri 3 giovani in periodo di discernimento. Questo ci allarga il cuore ma non ci fa dimenticare il dovere di pregare senza stancarci il Padrone della messe.

Un ultimo e doveroso saluto vada alle autorità civili e militari della nostra città qui rappresentate. In questi giorni prossimi alla Pasqua, visitando insieme all’arcivescovo  molti dei loro luoghi di lavoro abbiamo potuto intrecciare legami di reciproca stima e collaborazione nel medesimo intento del bene comune.

Tutto ciò, insieme a quello che rimane nascosto nel segreto dei nostri cuori, offriamo al Signore in questa celebrazione eucaristica.