Caro Confratello,
a Sanfatucchio la vista spazia su colline avvolte di luce. Eppure, l’impressione è che nella canonica di don Remo lo sguardo sia ancora più ampio e luminoso. Arriva nella foresta amazzonica, dove per anni ha organizzato l’esperienza estiva per i suoi giovani, arrivando a costruire un paio di chiese e ad avviare un grappolo di adozioni a distanza. “Avrei voluto farmi comboniano – dice – mi ha frenato l’età avanzata dei miei genitori. Questo non mi ha però impedito di coinvolgere la gente nella missione della Chiesa”.
Una missione, la nostra, che non conosce confini. Me lo ricorda il giovane africano, incontrato nel carcere di Capanne. Parla delle sue colpe, del percorso penitenziale che sta facendo, della speranza di essere accolto domani non più come un detenuto, ma come un fratello: “Vorrei potermi sentire a casa, pur sapendo che quella che ho lasciato è lontana o forse non c’è nemmeno più. Credo che nella Chiesa non ci siano distanze”.
Penso a don Bruno e, più in generale, all’impegno dell’Associazione Amici del Malawi.
A don Lucio, che domattina riparte per il Perù, dove, quale frutto del Sinodo, è stato aperto il Seminario propedeutico pan-amazzonico. Penso a don Giovanni, disponibile a sua volta a ripartire per l’America Latina. Penso alla nostra presenza in Kosovo.
Sono soltanto alcune delle tante istantanee di una Chiesa, la nostra, che vive il mandato del Signore: “Di me sarete testimoni” (At 1,8); mandato che Papa Francesco ci riconsegna nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale che celebriamo domenica 23 ottobre. Mentre ascolto don Orlando raccontarmi la sua esperienza in Burundi e la sua attenzione solidale per la Terra Santa, rilancio a mia volta l’invito alla preghiera e alla condivisione, affinché ogni comunità senta come proprio l’impegno dell’ evangelizzazione: qui, sul territorio, come negli angoli del mondo. “La Chiesa – scrive il Papa – non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo”.
Ti abbraccio, ringraziando il Signore per la tua vita evangelica e il tuo servizio alla comunione ecclesiale.
Don Ivan Maffeis