Cari ragazzi,
ancora una volta Papa Francesco bussa alla porta del nostro cuore, invitandoci ad abbracciare l’esempio della Vergine Maria. Lo fa rilanciando un breve passaggio del Vangelo, quello che introduce la visita della giovane madre di Gesù all’anziana cugina Elisabetta: “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39).
Queste poche parole racchiudono una straordinaria fotografia. Maria non è ritratta immobile, seduta o mentre si guarda allo specchio, ma quasi è colta di spalle, mentre si proietta fuori, addirittura con “fretta”. Per noi questa parola – “fretta” – dice ansia, affanno, agitazione, uno stato interiore che, quando ci prende, fa perdere il gusto della vita, ne spegne i colori; in Maria è piuttosto premura, disponibilità, servizio: quando vuoi bene a qualcuno, quando hai dentro di te un segreto che vuoi condividere con chi può pensi possa capirti, sei spinto da quella fretta che fa allungare il passo con gioia.
Ecco, il Papa ha scelto questa immagine per aiutarci a vivere la Giornata della gioventù, che nelle nostre comunità celebreremo domenica 20 novembre. In realtà, sarà soltanto un anticipo di quella in programma la prossima estate, per la quale don Luca, don Riccardo e gli altri preti che collaborano con i vostri animatori stanno già lavorando: a cavallo di luglio e agosto i pullman ci porteranno a Lisbona, in Portogallo, per l’incontro dei giovani di tutto il mondo con il Successore dell’apostolo Pietro.
È per prepararci a questo appuntamento che il Papa recupera il cammino di Maria e ci invita a nostra volta ad alzarci e ad andare senza indugio. Qualcuno può forse essere tentato di reagire obiettando che prima di partire sarebbe importante sapere almeno verso dove; diversamente, si rischia di camminare a vuoto e di spendere inutilmente i passi verso traguardi che poi lasciano insoddisfatti… Ci vengono, allora, incontro ancora parole di Francesco, che chiarisce: “Il nostro cammino, se abitato da Dio, ci porta dritti al cuore di ogni fratello e sorella”.
Sì, il segreto di Maria sta proprio nell’essere abitati da Gesù, nel portare in cuore lui, “risposta di Dio di fronte alle sfide dell’umanità in ogni tempo”. Chi si è lasciato afferrare dalla sua mano – e, se solo ci guardiamo attorno, i testimoni non mancano – intuisce la meta e supera ogni forma di indifferenza, di insensibilità e di distrazione. Ci si ritrova sulla strada, disposti a lasciarsi interrogare dalle persone e dalle situazioni, partecipi con la mente e il cuore di quanto accade, attenti a far la propria parte.
È davvero tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, aperti, accoglienti. Vi aspetto giovedì 15 dicembre in Cattedrale, quando sarò contento di ascoltare la vostra risposta all’appello del Papa. Intanto, vi benedico e vi accompagno, facendo mio il suo augurio: “Possa lo Spirito santo accendere nei vostri cuori il desiderio di alzarsi e di camminare tutti insieme”.
+ Ivan Maffeis
Perugia, 13 novembre 2022