La festa del Corpus Domini ci porta ad andare contromano. Siamo soliti, infatti, partire dalle nostre case per convergere in chiesa; la processione, che da secoli caratterizza questa giornata, va invece in senso inverso: dalla chiesa alle case.
È proprio questa direzione quella che fa sì che il nostro venire a prendere parte all’Eucaristia non si risolva in un fatto puramente privato, ma raggiunga la sua piena efficacia nel ritorno.
Chi si lascia plasmare dall’Eucaristia vince il pericolo di smarrirsi in quell’ateismo pratico, che spegne la vita nell’indifferenza. L’Eucaristia ci porta alla fedeltà al Vangelo, alla capacità di non perdere la speranza, alla fraternità che sa farsi carità; ci rende Chiesa che non gioca in difesa, ma fa il primo passo, va incontro, si fa prossima; una Chiesa attraente, in cui ognuno – con la sua storia – trova rispetto e accoglienza.
L’Eucaristia fa dei molti che siamo un corpo solo, il Corpus Domini.
don Ivan, Vescovo