Il culto di Sant’Ercolano, defensor civitatis e custode della pace, è di riferimento sia per la comunità religiosa che per quella civile.
In occasione della festa del Santo, nella chiesa a lui dedicata sabato 9 novembre, alle 11, celebra la S. Messa dei il Vicario Generale della Diocesi, mons. Simone Sorbaioli; domenica 10 novembre, alle 10.30, l’Arcivescovo Ivan Maffeis, alla presenza delle autorità civili e accademiche, e dei rappresentanti del Sodalizio di San Martino. I Madrigalisti di Perugia animeranno la liturgia.
Tertulliano afferma che il sangue dei martiri è il seme dei nuovi cristiani e i martiri sono coloro che hanno sacrificato la propria vita a testimonianza della fede in Cristo. Per questo la Chiesa perugina ricorda il dies natalis, cioè il giorno del martirio (e la sua conseguente “nascita” in cielo) di Sant’Ercolano, che è Patrono della città e dell’Università degli Studi di Perugia.
San Gregorio Magno ci ha lasciato nei Dialoghi il racconto del momento in cui la città di Perugia fu costretta alla resa nel 545, dopo un estenuante assedio da parte dei Goti di Totila, e venne in parte risparmiata dalla devastazione grazie al sacrificio del Vescovo Ercolano, messo a morte dopo aver subito un tremendo supplizio. Il corpo di Ercolano fu gettato fuori dalle mura della città e fu ritrovato miracolosamente intatto nel luogo dove era stato sepolto; probabilmente lì dove il Comune di Perugia decise di edificare la chiesa a lui dedicata. Il sacrificio di Ercolano fu visto infine come una manifestazione ulteriore della magistratura di defensor civitatis che il santo Vescovo esercitava.
La memoria di Sant’Ercolano trasmette il suo messaggio di amore e dedizione per la città e lo rende attuale nel contesto storico del nostro tempo, anche per la presenza all’interno della chiesa di un sacrario militare. Quest’ultimo, in quanto simbolo del sacrificio dei caduti in guerra, invita a considerare il loro dramma e ad implorare la liberazione da tutte le guerre.
In allegato, la locandina delle celebrazioni.