“Questo è il comandamento di Dio: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri”.
Nel duplice comandamento richiamatoci da San Giovanni – fede nel Signore e carità fraterna – sta racchiusa la parabola di vita dei nostri preti.
La loro disponibilità attinge a radici profonde: “La chiave è dare a Dio il primato in ogni scelta di vita. Per questo inizio la giornata con la preghiera. Prendere le vicende con atteggiamento di fede mi fa sereno e libero di spendermi per il prossimo. Non ricerco e non posseggo beni patrimoniali. Con sincerità riconosco di sentire l’insufficienza di portare una ‘cosa’ grande come questa vita”.
L’esistenza dei nostri preti, mentre ci spinge a pregare per nuove vocazioni, ci impegna a coltivarne la memoria, a partire da chi ha potuto congedarsi dicendo: “C’è nel mio cuore tanta gratitudine per il Padre e per i miei fratelli che ha messo sulla mia strada. Sento vere per me le parole di Paolo: Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”.
don Ivan, Vescovo (in occasione del funerale di mons. Giuseppe Ricci)