
Le comunità del Trasimeno, a partire da quella di Passignano, a fine settembre hanno vissuto la gioia della restituzione della chiesa dei santi Cosma e Damiano, dopo la realizzazione del progetto di restauro e di riqualificazione, che ha riguardato tanto gli interventi architettonici (sulla facciata, con la riscoperta del paramento murario originario; sul perimetro dell’edificio per risanarlo dall’umidità; sugli spazi esterni, con la creazione di uno spazio verde accogliente e panoramico), quanto il restauro artistico delle opere pittoriche (tre tele attribuite a Anton Maria Garbi, raffiguranti i due santi patroni ai piedi del Crocefisso, un’Ultima Cena e un san Michele Arcangelo) e l’impianto di illuminazione e di cablaggio per la connessione alla rete.
Il progetto rappresenta un modello virtuoso di come la tutela del patrimonio storico-artistico possa coniugarsi con l’innovazione tecnologica e restituire alla comunità un polo culturale vivo e accessibile.
“Si crede anche raccogliendo l’eredità di chi ci ha preceduto e che non ha esitato a trasmetterci testimonianze eloquenti di fede, com’è questa chiesa – ha detto il Vescovo Ivan –. Credere è anche rimanere fedeli a quanto chi ci ha voluto bene non ha esitato a trasmetterci, perché diventasse nostro patrimonio”.
Di qui il ringraziamento “a quanti, anche attraverso il bando del Pnrr dedicato ai ‘Paesaggi rurali’, hanno reso possibile riscoprire la memoria e la bellezza di questa chiesa. Grazie all’opera appassionata di don Marco e a coloro che in diversi modi hanno collaborato all’odierna apertura: oltre a farci ritrovare questo patrimonio storico e artistico, il restauro ci restituisce un prezioso luogo di culto, eretto nel 1772 per volontà dell’allora curato, don Pasquale Sonnati, per accogliere la crescente comunità di Torale e Pischiello”.