
Sabato 31 maggio si conclude il mese tradizionalmente dedicato a Maria e, con questo, il ricco cartellone delle ‘Elevazioni spirituali in musica’ presso l’Auditorium Marianum, organizzato dall’Istituto diocesano di Musica sacra Girolamo Frescobaldi.
Dopo rassegne di brani corali di ieri e di oggi che cantano, lodano ed esaltano le virtù di cui fu adornata la Madre di Dio, sabato 31 maggio, alle 17.30, sarà la volta di un omaggio al sacerdote musicista perugino don Amedeo Berardi, con sottolineature biografiche e ricordi a cura del maestro pianista Stefano Ragni, ed esibizione della corale Laurenziana Raffaele Casimiri della Cattedrale di Perugia, diretta dal maestro Franco Radicchia. Le musiche saranno dello stesso Berardi.
Don Amedeo era nato a Piccione il 2 novembre 1908 e si era fatto prete da giovane, il 21 marzo 1931. Cappellano a Deruta, fu poi parroco a Lacugnano (San Cristoforo e San Sisto erano ancora unite), dove sarebbe rimasto tutta la vita, fino alla morte il 29 marzo 1981, quarta domenica di Quaresima.
Si può credere che la sua musica non fosse mai disgiunta dall’azione liturgica e pastorale, come connaturata. Così lo ricorda la folla di quanti lo amavano, nel commosso articolo che “La Voce” gli dedica il 12 aprile 1981: «umile e riservato come sempre è vissuto, nel silenzio della sua casa e nel raccoglimento del suo spirito». L’arcivescovo Ferdinando Lambruschini, che presiedeva le esequie, delineava la sua figura di «vero artista, musicista e compositore, autore di innumerevoli canti liturgici, informati tutti al nuovo spirito del rinnovamento liturgico, molto apprezzati non solo nella nostra regione, ma anche in campo nazionale».
L’arcivescovo sottolineava che sarebbe stato riduttivo parlare di lui come musicista senza parlare di lui sacerdote.
«È stato parroco di Lacugnano per 48 anni, quando a San Sisto la popolazione cresceva a dismisura e lo sviluppo industriale creava grossi problemi anche nel campo religioso di quella zona. Don Amedeo si è reso pienamente disponibile con l’arcivescovo a che in San Sisto si creasse una nuova parrocchia. Ha accolto a braccia aperte i tre giovani sacerdoti inviati nella nuova parrocchia, ha collaborato con essi, li ha aiutati fraternamente, sempre contento di vederli ben voluti e apprezzati dai fedeli. Tra i giovani sacerdoti e lui è nata reciproca stima, piena intesa e tanta amicizia sacerdotale».
Alle esequie, in quella Quaresima 1981, prestarono servizio quattro bande musicali dei paesi vicini, che eseguirono inni sacri da lui composti.
Ancora nel trigesimo, lo si ricordava «con una commossa e numerosa concelebrazione eucaristica nella cattedrale di San Lorenzo», dove tante volte erano state eseguite le sue intense e coinvolgenti musiche, come lo sono tuttora. Mons. Antonio Fedeli, vicario generale, che presiedeva la celebrazione, ricordava ancora una volta il legame stretto tra la sua musica e «la sua fede vissuta come uomo, come sacerdote e come artista». Si sottolineava come egli avesse saputo «di volta in volta modellare le sue composizioni sulle sempre più partecipate direttive liturgiche postconciliari». Anche quel giorno in cattedrale vennero eseguite molte composizioni del maestro scomparso, da varie scholae come i Cantori di Assisi con il maestro Nicolini, e la Corale Laurenziana con il maestro Squartini.
Ancora nel settembre 1986 “La Voce” ricordava come don Berardi fosse ricordato, con una giornata completamente dedicata a lui e alle sue composizioni, nella sua parrocchia di Lacugnano, nel corso dei festeggiamenti venticinquennali in onore del Crocifisso.
