Starcup. Al servizio della “rivoluzione cristiana”

 

L’arcivescovo alla marea di giovani: «Non accontentiamoci di una vita fatta di attesa e possesso.

Prendiamo a cuore l’altro, accompagnandolo e condividendone la vita»

 

«Gesù si volta e guarda la folla numerosa che lo segue… Io credo che uno dei desideri che accomuna tutti è il desiderio di essere guardati». Così l’arcivescovo Ivan Maffeis commentando la Parola di Dio, domenica 7 settembre, alla celebrazione eucaristica animata da una marea di giovani sotto la grande tensostruttura del Centro sportivo Santa Sabina a Perugia, nella giornata conclusiva della Starcup 2025 (3-7 settembre).

«La cosa che ci fa più paura – ha proseguito mons. Maffeis – è quella di passare inosservati, non considerati, essere indifferenti all’altro… Quanti di voi, in questi giorni della StarCup, avete detto agli amici: “vieni a guardarmi, gioco alle 14.30?”. Non credo che dietro a questa domanda ci fosse l’idea di “vieni a guardarmi perché io sono un campione”. Noi viviamo perché qualcuno ci guarda, ci osserva. Gesù pone delle condizioni, la pretesa cristiana di essere lui al centro. Il cristianesimo è amore, ma Gesù ci vuole liberare da quell’amore che noi chiamiamo amore ma che in realtà è possesso, anche nei nostri rapporti. Quante volte pretendiamo di possedere l’altro e gli vogliamo bene fino a quando risponde alle nostre esigenze, attese… No a quell’amore che diventa attesa e possesso! In questo momento il Papa sta riconoscendo la santità di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, e chi incontra Gesù incontra una vita piena, una vita libera, una vita che porta ad incontrare l’altro, una vita alta che porta alla santità. Non accontentiamoci di una vita fatta di attesa e di possesso.

Mons. Maffeis, concludendo l’omelia ha detto ai numerosi giovani della Starcup: «Vi auguro di incontrare amici che vi prendono a cuore, che hanno talmente passione per voi, per quello che vivete, portate dentro, lo custodiscono, lo accompagnano e lo condividono al punto tale da rimetterci del proprio. Questa è la “rivoluzione cristiana”, un cammino che ci porta ad incontrarci, a stimarci e ad amarci. La Starcup serve anche a questo”.

Cosa è la Starcup?

La Starcup è l’evento diocesano degli oratori che fa incontrare ogni anno migliaia di giovani (delle scuole elementari alle superiori), dedicato allo sport (Calcio a 5) e ad incontri e spiritualità (catechesi, testimonianze, adorazioni eucaristiche e messa conclusiva). Organizzata dalla realtà diocesana “Sportlab” la cui vocazione è quella di usare lo sport come strumento e occasione di evangelizzazione per i ragazzi, la Starcup 2025 ha visto scendere sui verdi campi del Santa Sabina circa 130 squadre maschili e femminili. Tema di quest’anno è stato “Ad limina sulle soglie di Pietro”, in tema con il Giubileo, affrontando nelle catechesi la figura dell’Apostolo Pietro che quando incontra Gesù e dopo averlo rinnegato cambia il proprio cammino di vita e lo segue. Un po’ quello che la Starcup esorta a fare a quanti la vivono dentro e fuori dal campo.

Riccardo Liguori

 

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