“Rispetto. Generare relazioni autentiche”. V Giornata nazionale di preghiera. 18 novembre 2025

Il 18 novembre ricorre la V giornata di preghiera per le vittime e i sopravvisuti agli abusi. Invitiamo ogni parrocchia ad un momento di riflessione e di preghiera e a tal fine può essere utilizzato il materiale (scaricabile) messo a disposizione dal Servizio nazionale tutela dei minori e delle persone vulnerabili.

Riportiamo l’introduzione del Presidente del Servizio Nazionale:

Promuovere una rinnovata cultura della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nelle Chiese che sono in Italia significa chiederci come nelle relazioni che animano la vita ecclesiale ci assicuriamo quel dettaglio che può fare la differenza: il rispetto.
È il rispetto la sostanza etica a cui ancorare le nostre relazioni ecclesiali, quelle verticali come quelle orizzontali, affinché l’altro sia riconosciuto come tale: altro da me, differente. Di fronte all’altro non solo ci è chiesto di toglierci i sandali per rispettarne la sacralità e l’originalità di cui ciascuno è portatore, ma imparare a “chiedere permesso”, per incontrarne la vulnerabilità come tratto dell’umano da integrare e custodire, sempre e ovunque.
È il rispetto la garanzia di quel limite oltre al quale non si può mai andare, così che i legami non diventino mai legacci e l’altro non sia ridotto da soggetto libero, creativo, a oggetto manipolato.
E il limite, se valicato, diventa non solo violazione, ma perdita per tutti di quella essenza che ci accomuna al di là di ogni gerarchia verticale e prossimità orizzontale: la dignità che ci appartiene come esseri umani. Quella dignità inviolabile che Gesù per primo ha riconosciuto ai bambini: “Lasciate che i piccoli vengano a me” (Mc 10,14)
Solo garantendoci reciprocamente il rispetto potremo allora generare relazioni ecclesiali non solo rinnovate, ma autentiche, in cui non ci sarà più “nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto” (Lc 12,2)
Le riflessioni proposte per questa V Giornata ci sono offerte da un gruppo del settore apostolato biblico (SAB) di una delle Chiese che sono in Italia. In esso, attraverso l’ascolto della Parola è stato possibile condividere e intraprendere percorsi di verità e giustizia su abusi generati dalla violazione del mandato evangelico “Lasciate che i piccoli vengano a me” le cui conseguenze non sono solo sulle vittime, ma anche sulle generazioni familiari successive.
Da un uso distorto della Parola che ha oscurato e fatto del male all’incontro con la Parola che ha illuminato e resi liberi nella verità.

Chiara Griffini
Presidente Servizio Nazionale
tutela minori CEI

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