E’ stato rinnovato da pochi giorni il protocollo d’intesa tra il Comune di Perugia e l’Archidiocesi per la realizzazione di progetti e azioni condivise in ambito formativo, educativo e ricreativo destinate a bambini, giovani e loro famiglie nel territorio comunale del capoluogo umbro. Si tratta di un progetto di valenza sociale avviato nella primavera del 2014, la cui realizzazione è stata affidata alle Parrocchie attraverso i loro Oratori.
Finalità. Con questo progetto il Comune ha riconosciuto l’importanza socio-educativa delle realtà oratoriali (attualmente sono più di 30 attive nel territorio perugino e non solo nel periodo estivo). La loro finalità, evidenzia il protocollo, si fonda «in ambiti e in azioni diversificate attinenti alla vita di bambini, giovani e loro famiglie, dalle iniziative formative a quelle sportive, di animazione culturale, ricreative ed aggregative, fino ad ogni altra attività propedeutica allo sviluppo culturale, educativo e formativo delle nuove generazioni».
Numeri. La funzione degli Oratori è riconosciuta dalla legge nazionale n° 206/2003 e da quella regionale n° 28/2004. In Umbria, nell’ultimo decennio, sono stati costituiti più di 110 Oratori, frequentati complessivamente da alcune decine di migliaia di fanciulli e adolescenti, seguiti da diverse centinaia di giovani animatori. Nella sola Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve sono oltre 5.000 i frequentatori, seguiti da più di 1.000 animatori.
Impegni. Questo protocollo, che ha durata triennale, impegna il Comune di Perugia, «nei limiti di disponibilità di bilancio – si legge nel documento –, a corrispondere all’Archidiocesi, per ogni anno di durata del presente protocollo, uno specifico contributo economico, compatibilmente con le risorse allocate in bilancio». Dal canto suo l’Archidiocesi «si impegna a promuovere i contenuti del protocollo per favorire la realizzazione sul territorio di progetti e azioni finalizzati ad attività di promozione della funzione formativa, aggregativa ed educativa rivolta ai bambini, giovani e loro famiglie; l’allestimento di centri ricreativi, ludici e aggregativi a servizio della collettività con particolare attenzione all’accompagnamento educativo nell’attività di aiuto compiti e di affiancamento alle principali agenzie educative, quali la scuola e la famiglia; realizzare percorsi di formazione per valorizzare risorse e competenze presenti sul territorio, supportando e qualificando l’attività oratoriale».
Ai tempi del Covid-19. Grazie anche a questo protocollo, ispirato al criterio della sussidiarietà orizzontale, in base ai principi di cooperazione, solidarietà e integrazione a tutela dei diritti sociali e della loro accessibilità, gli Oratori si apprestano a svolge un ruolo non indifferente in questo periodo particolarmente difficile per numerose famiglie alle prese con l’emergenza Covid-19. «Sono allo studio a livello diocesano, regionale e nazionale progetti a sostegno delle attività estive offerte dalle realtà oratoriali – annuncia don Riccardo Pascolini, segretario nazionale della Fondazione Oratori Italiani (FOI) e responsabile del Coordinamento Oratori Perugini (COP) –, per venire più incontro alle necessità delle famiglie. Il rinnovo del protocollo con il Comune di Perugia è colto dai nostri Oratori come segno di riconoscimento per l’opera svolta fino ad ora e di incoraggiamento per quella futura da realizzare in un momento di grande incertezza e con non poche difficoltà logistiche ed organizzative, nella consapevolezza che gli Oratori del COP ci saranno nella “fase 2”, in modo più puntuale e preciso, con le “porte aperte”, non solo virtualmente, nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza sanitaria».
Ringraziamenti. La Chiesa diocesana – conclude don Riccardo Pascolini – ringrazia quanti si sono adoperati per il rinnovo del protocollo, in primis il sindaco Andrea Romizi, il vice sindaco ed assessore alle Politiche per l’infanzia e l’adolescenza Gianluca Tuteri e il consigliere comunale delegato Nicola Volpi».