Ramazzano, festa per 3 santi

Si rinnova dal 16 al 25 maggio la festa che la parrocchia di San Tommaso apostolo in Ramazzano dedica da decenni al titolare e ai compatroni: dalle celebrazioni alla corsa dei ‘barroccini’.

Sono ormai quasi sessant’anni che la parrocchia di Ramazzano, storicamente intitolata a san Tommaso apostolo, dedica al titolare e ai compatroni, sant’Antonio abate e san Bernardino da Siena; una festa che coinvolge l’intera comunità, dalla quale è stata ideata e da cui viene proseguita con impegno negli anni.

Ricco il calendario di appuntamenti, sacri e conviviali.

Questo il programma delle manifestazioni religiose:

Sabato 17 maggio, ore 18, chiesa di San Bernardino, S. Messa con Unzione degli infermi.

Domenica 18 maggio: ore 10, processione dei barroccini dalla chiesa di San Tommaso alla chiesa di San Bernardino, e a seguire S. Messa; ore 16, benedizione dei barroccini piccoli presso la chiesa di San Bernardino.

Lunedi 19 maggio: ore 20.30, S. Messa nella chiesa di San Bernardino, in onore di sant’Antonio.

Martedì 20 maggio: ore 20.30, S. Messa nella chiesa di San Bernardino, in onore di san Bernardino.

Mercoledì 21 maggio: ore 20.30, S. Messa nella chiesa di San Bernardino, dedicata a San Tommaso.

Sabato 24 maggio: ore 18, S. Messa al cimitero di Ramazzano.

Domenica 25 maggio: ore 10, S. Messa nella chiesa di San Tommaso; ore 16.15, benedizione dei barroccini presso la chiesa di San Bernardino.

Subito dopo, il momento clou: la corsa dei “barroccini”, tre manufatti ottagonali a base cubica realizzati in legno, in tre colori diversi: bianco (sant’Antonio abate), marrone (san Bernardino da Siena), verde (san Tommaso apostolo), sorretti da un’intelaiatura di ferro con due ruote, una bura e due corde, per poter essere trainati dalle rispettive squadre, in competizione, dalla pianura (l’abitato di Le Pulci) alla chiesa parrocchiale, sulla sommità del colle, non lontano dal millenario castello di Ramazzano.

Non solo la corsa vera e propria, ma anche molte delle manifestazioni religiose in programma prevedono che i partecipanti indossino la “divisa barrocciale”, a indicare il profondo significato che la pluridecennale manifestazione riveste nel cementare lo spirito di corpo della piccola ma vivace comunità. Una staffetta tra generazioni, non solo per salire di corsa la collina “portando” i patroni, ma anche per trasmettersi da un anno all’altro la tenace eredità della fede e delle buone tradizioni.

In allegato, il logo della parrocchia con riferimento alla festa.