Si terrà giovedì 19 aprile, alle ore 11, presso la sala “San Francesco” del palazzo arcivescovile di Perugia (piazza IV novembre 6), la conferenza stampa di presentazione di due significativi eventi con cui il capoluogo umbro esprime la sua vicinanza alle popolazioni sofferenti in Medio Oriente, in particolare in Siria: “La Fontana Maggiore si tinge di rosso”, colore del sangue dei martiri, con un momento di preghiera e di raccoglimento per tutte le vittime, venerdì 20 aprile, alle ore 21, in piazza IV novembre; La conferenza dal titolo “Il dramma dei cristiani in Medio Oriente – Testimoni dalla Siria”, presso la Sala del Dottorato delle Logge della cattedrale di San Lorenzo, sabato 21 aprile, alle ore 17.
All’incontro con la stampa interverranno il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, i rappresentanti delle realtà associative che hanno promosso gli eventi insieme all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, il Comitato Nazarat e l’Associazione culturale Esserci, e i rappresentanti dell’istituzione e dell’organizzazione che li hanno patrocinati, il Comune di Perugia e “Aiuto alla Chiesa che soffre Onlus”.
L’iniziativa presso il monumento simbolo della città di Perugia, la duecentesca “Fontana Maggiore si tinge di rosso” è patrocinata da “Aiuto alla Chiesa che soffre Onlus”, che a febbraio ha illuminato di rosso il Colosseo e lo scorso anno la Fontana di Trevi, per ricordare la grave situazione dei martiri cristiani in Medio Oriente e non solo. (http://acs-italia.org/grandi-eventi/).Alla conferenza “Il dramma dei cristiani in Medio Oriente – Testimoni dalla Siria” interranno il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, Alessandro Monteduro, direttore “Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus”, Gian Micalessin, giornalista inviato di guerra, Ayman Haddad, siriano, docente di Lingua e cultura araba, e padre Giuseppe Battistelli ofm, commissario di Terra Santa per l’Umbria. Questa conferenza, anticipano i promotori, «nasce dal desiderio di capire cosa stia realmente accadendo nello scenario mediorientale e quali prospettive di soluzione si intravedano».