Un “bilancio” decisamente positivo del Concerto dei Cori interparrocchiali rappresentativi delle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, giunto alla terza edizione, tenutosi lo scorso fine settimana, è stato tracciato dal gruppo promotore di questa iniziativa coordinato dal volontario Caritas Antonio Salemme. L’evento, che ha visto protagonisti 220 tra coristi e musicisti e una buona partecipazione di pubblico nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, è stato inserito nell’ambito della giornata del 7 ottobre dedicata dalla Caritas diocesana alla riflessione su “Poveri ed ultimi tesoro vivente della Chiesa”.
«Il concerto – spiegano i promotori – trae origine da altri eseguiti negli anni scorsi in singole Unità pastorali dell’Archidiocesi e pone le sue basi nello spirito di servizio da parte dei coristi parrocchiali, volti non solo ad animare la liturgia domenicale, ma anche a mettere la propria voce a disposizione dei fratelli sofferenti nel corpo e nello spirito. E’ stato un evento all’insegna della gioia che ha trasmesso musica e canto da parte dei numerosi coristi provenienti da parrocchie distanti geograficamente fra loro, ma unite dal sentimento di solidarietà che ha contribuito a far sentire la nostra Chiesa viva e chinata verso i più deboli».
Il Concerto, organizzato dalla Caritas diocesana, oltre alla raccolta di offerte per la gestione delle opere segno dove tutto l’anno vengono accolte più di 200 persone, è stato anche un’occasione di sensibilizzazione attraverso l’arte del canto e della musica. «La cattedrale di San Lorenzo – commentano i promotori – ha vibrato d’amore alle note dei brani proposti dai sette cori, eterogenei per età e tipologia di repertorio, dal classico al moderno, e tutti composti da non professionisti, ma che hanno cantato e suonato anche con il “cuore”. I brani proposti (due per coro), hanno spaziato, per esempio, da “O sacro convivium” di Molfino, a “Gli altri siamo noi” di Tozzi, oppure da “Oh happy day” di Hawkins, a “Dolce sentire” di Ortolani. Ma il momento più coinvolgente è stato quando tutti i coristi insieme hanno intonato “We are the world”, celebre brano di Jackson e Richie, trentennale manifesto alla solidarietà che ha rappresentato alla perfezione la sintesi della serata: tutti insieme, anche con il pubblico che ha simpaticamente accompagnato il brano col battimani, per dare una mano a chi non ce la fa. Durante il concerto sono stati letti alcuni passaggi del messaggio di papa Francesco per la prima Giornata Mondiale dei Poveri del prossimo 19 novembre».
Al concerto è intervenuto il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha lanciato un appello accorato in favore di quanti si trovano a vivere situazioni di particolare difficoltà. «Non mi vergogno a chiedere per i poveri», ha esordito il presule che ha concluso dicendo: «Amiamo con i fatti e non a parole». Il cardinale ha paragonato la varietà dei canti alla varietà della Chiesa con le sue sfaccettature e i vari carismi. Ha poi riportato le parole di sant’Agostino: «Canta e cammina». Un camminare e un uscire verso i poveri, ha ricordato il cardinale soffermandosi anche sulla figura di san Francesco d’Assisi, la cui vita è stata un canto continuo perché in cammino verso gli altri, soprattutto i più bisognosi.
E’ intervenuto anche il direttore della Caritas diocesana, il diacono Giancarlo Pecetti, che ha ringraziato i coristi per la generosità dimostrata evidenziando come la Caritas si affidi esclusivamente alla provvidenza per cercare di aiutare al meglio chi bussa alla sua porta; provvidenza che, in un modo o nell’altro, è presente. Al riguardo il direttore della Caritas ha citato un esempio: «Spesso al mattino fuori dalla porta dell’Emporio della Caritas di Perugia (in tutta l’Archidiocesi sono quattro) troviamo delle cassette di verdura donate da un anonimo ortolano».
I promotori auspicano che simili eventi canoro-musicali si moltiplichino in tutta la comunità diocesana con la finalità di «contribuire a non arrendersi alla povertà».