All’annuale festa di fine estate dei volontari impegnati nei servizi della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, tra cui i quattro “Empori della Solidarietà”, in programma sabato 15 settembre (dalle 17.30 fino a dopocena) al “Villaggio della Carità” (via Montemalbe 1, zona via Cortonese di Perugia), sarà presentato un nuovo progetto della stessa Caritas dal titolo: “Mangiare è un diritto e un atto ambientale. Non sprecare è un dovere”. Si tratta di un’iniziativa promossa con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, il cui obiettivo è quello di affrontare i problemi della povertà e delle eccedenze alimentari e aumentare il livello di consapevolezza dei cittadini su questi temi. Un fenomeno che sta destando sempre più l’attenzione di realtà pubbliche e private anche dell’Umbria, regione dove con il suo 11,8% (ultima rilevazione ISTAT) fa registrare i livelli più alti di incidenza di povertà relativa tra le regioni del centro (la cui media è pari al 7,8%) e supera addirittura il valore medio registrato in Italia (10,6%). Questi dati, anche nella nostra regione, si traducono in migliaia di persone che non hanno accesso ad un pasto completo. Il fenomeno di insicurezza alimentare di cui soffre una parte della popolazione va di pari passo non solo con lo spreco alimentare, ma anche con la sovrapproduzione e l’eccesso di offerta da parte delle imprese (eccedenze). Nel contempo, sempre di più, lo spreco alimentare assume rilevanza su questioni non solo di natura etica, ma anche economica, sociale e ambientale. «Per questo è tempo di agire – spiegano i responsabili del progetto Caritas –, perché mangiare è un diritto e un atto ambientale. Non sprecare è un dovere».
«Per questo è indispensabile – precisano in Caritas – avviare un’attività di promozione del consumo responsabile finalizzato al contrasto dello spreco alimentare domestico. Attività che rientra tra le finalità del progetto che ha tra gli “obiettivi generali”, quello di dotarsi di un automezzo coibentato e refrigerato da utilizzare per il recupero delle eccedenze alimentari presso i principali snodi della filiera che aderiranno alla nostra iniziativa (aziende produttrici, Ho.Re.Ca., GDO, punti vendita di generi alimentari, mense collettive, ecc.) e la successiva distribuzione gratuita a tutte quelle persone e famiglie che, in condizioni di insicurezza alimentare, ne faranno richiesta in modo da contribuire a migliorare il loro livello di benessere». Si tratta, evidenziano i responsabili Caritas, «di obiettivi in linea con le recenti leggi contro lo spreco, approvate sia a livello nazionale (L. 19 agosto 2016, n. 166) sia a livello regionale (L.R. Umbria 14 novembre 2017, n. 16).
L’automezzo summenzionato sarà donato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, nella persona del presidente dott. Giampiero Bianconi, che lo consegnerà alla Caritas diocesana sabato 15 settembre in occasione della presentazione di questo progetto, le cui attività non si esauriranno con la conclusione naturale dello stesso ma proseguiranno anche negli anni a venire. Infatti, la Fondazione di Carità San Lorenzo, ente operativo della Caritas diocesana, è impegnata in un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea (CE) nell’ambito del programma comunitario LIFE. Il progetto cofinanziato dalla CE, denominato i-REXFO (Increase in the Reduction and Recovery of Expired Food) e coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, ha come obiettivo la riduzione dello spreco alimentare. I-REXFO vuole dimostrare la fattibilità, la sostenibilità e la riproducibilità di un modello integrato che coinvolga due filiere, quella della riduzione delle eccedenze alimentari (denominata REF – Reduction of Expired Food) nella quale la Fondazione di Carità San Lorenzo sarà coinvolta nelle attività di recupero e distribuzione a partire dal primo gennaio 2019, e quella della valorizzazione energetica degli scarti alimentari (denominata EFE – Expired Food to Energy) attraverso la produzione di biogas e la successiva distribuzione di una quota degli utili per la sostenibilità del progetto in un’ottica di economia circolare.