Perugia: Mercoledì 30 il cardinale Bassetti incontra in arcivescovado gli operatori dei media. Il porporato: «Giornalisti, seminate grano buono”.

Si terrà mercoledì 30 gennaio, alle ore 16, nel Palazzo arcivescovile di Perugia, l’annuale incontro del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti con gli operatori perugini dei mezzi di comunicazione (carta stampata, radio, televisioni e online) per ricordare il loro Patrono, san Francesco di Sales. Al termine dell’incontro, promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali in collaborazione con la Sezione umbra dell’UCSI (Unione cattolica stampa italiana), sarà celebrata la messa nella cappella privata del cardinale.

«“Giornalisti, seminate grano buono”, è l’appello del cardinal Bassetti – scrive nell’invito all’incontro il vescovo delegato ad omnia mons. Paolo Giulietti–. “Voi giornalisti avete un ruolo fondamentale per la società – prosegue il cardinale –, perché siete chiamati a rispettare e a raccontare la verità, ad aiutare con il vostro lavoro le persone alle quali sono destinati i messaggi, a far crescere la loro dignità. In questo senso avete una missione evangelica”. Bassetti consegna ai giornalisti tre spunti di riflessione – evidenzia mons. Giulietti –, racchiusi in tre parole: “Serietà, che vuol dire amore per la verità; sobrietà, una parola tanto bistrattata nella società attuale fatta troppo spesso di urla ed eccessi; analisi, perché penso che una delle caratteristiche più importanti del lavoro dei giornalisti sia proprio approfondire, indagare. Ben vengano allora inchieste e approfondimenti, purché si attengano sempre al rispetto della dignità umana”».

L’incontro sarà occasione anche per riflettere sul messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali 2019 dal titolo: “Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana, diffuso lo scorso 24 gennaio, giorno in cui la Chiesa celebra il Patrono san Francesco di Sales. In questo messaggio il Papa parla di «rete» come «un’occasione per promuovere l’incontro con gli altri, ma può anche potenziare il nostro autoisolamento, come una ragnatela capace di intrappolare…». Ma «la rete che vogliamo», scrive papa Francesco, «non è fatta per intrappolare, ma per liberare, per custodire una comunione di persone libere. La Chiesa stessa è una rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove l’unione non si fonda sui “like”, ma sulla verità, sull’“amen”, con cui ognuno aderisce al Corpo di Cristo, accogliendo gli altri».