Anche il Carcere di Capanne si è lasciato avvolgere dal clima natalizio che si respira a Perugia, una città sempre più vicina a questa realtà troppo ai margini della società. A rilevarlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, recatosi in visita ai detenuti e alle detenute il 21 dicembre, per vivere il Natale insieme a loro e al personale di polizia penitenziaria ed educativo. Insieme al cappellano padre Francesco, all’emerito don Saulo e ai padri francescani Angelo e Stefano, il cardinale ha celebrato l’Eucaristia alla presenza di numerosi detenuti e detenute, di diversi volontari dell’Associazione perugina di volontariato (Apv), promossa dalla Caritas diocesana, e di un folto gruppo di giovani religiose, novizie Alcantarine e postulanti delle Suore francescane di Gesù Bambino.
«I miei figli perugini – ha commentato il cardinale all’inizio della messa – apprezzano molto questo luogo, perché li vedo sempre più numerosi, come volontari, nello stare accanto a quanti sono in carcere. Anche questo è Natale, donarsi per l’altro sofferente e nel bisogno. Il carcere non può essere una famiglia, ma può avere alcuni suoi aspetti positivi per alleviare la sofferenza e trasmettere speranza; come la speranza alimentata dal presepe, luogo di amore, pace, giustizia, che sono i segni e i progetti di Dio che dobbiamo coltivare non solo a Natale».
Soffermandosi brevemente sul significato del presepe, oggi troppo idealizzato, il cardinale si è chiesto: «A chi può dare noia il presepe che è una famiglia che appartiene a tutto il mondo? A chi può dare noia un bambinello che trasmette amore e tenerezza? Il presepe è messaggio universale di pace e di giustizia. Come dice papa Francesco: “Senza giustizia non può esserci pace sulla terra”».
Il cardinale Bassetti, parlando del Papa, ha detto: «Racconterò al Santo Padre del nostro incontro natalizio domattina (22 dicembre, n.d.r.), quando sarò da lui in udienza con i rappresentanti della Protezione civile italiana. Papa Francesco conosce la vostra sofferenza e vi vuole bene, come vi vuole bene tutta la nostra Chiesa e tutta la nostra città di Perugia».
Al termine della celebrazione eucaristica, la direttrice del Carcere Bernardina Di Mario ha ringraziato il cardinale per la sua periodica presenza, «lanciando sempre un messaggio di attenzione molto forte della nostra realtà in città – ha precisato –, vicinanza testimoniata anche dalla presenza del presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano». Il rappresentante del massimo consesso democratico cittadino ha formulato i suoi auguri nel portare «l’abbraccio della città», perché «siamo un’unica famiglia: non esiste una famiglia fuori e una famiglia dentro».
Il cappellano del Carcere padre Francesco Bonucci, nel ringraziare quanti si sono prodigati per organizzazione quest’incontro natalizio, ha detto a chi vive tra le sbarre: «Siete preziosi all’occhio di Dio e da voi si impara tanto, nella certezza che il Signore lavora il cuore di molti di voi».
Alcuni detenuti e detenute hanno ringraziato il cardinale, ricambiando gli auguri natalizi con preghiere personali e piccoli doni fatti da loro, oltre a rivolgergli dei brevi ma toccanti discorsi. Un detenuto ha salutato e ringraziato il cardinale dicendo: «E’ bello sapere di non essere dimenticati, soprattutto sapere di essere perdonati». Ha poi terminato con una richiesta a nome di tutti i detenuti: «Vorremmo avere Sky». Bassetti non ha esitato a rispondere: «Ho capito cosa mi chiedete, pur non essendo molto tecnologico, ma se la direzione del carcere Io consente l’avrete da me in dono».
Sull’altare è stato posto un piccolo presepe contenuto in una sfera di vetro dove sono stati messi dei bigliettini con le preghiere di detenute e detenuti, che il cardinale ha accolto come «segni di rinascita e non di sofferenza».
A margine della visita del cardinale, è stata annunciata l’iniziativa di un concerto gospel nella basilica di San Pietro, domenica 23 dicembre (ore 18), organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia insieme ai volontari della Caritas diocesana con la finalità di sensibilizzare la comunità cittadina alla realtà carceraria e di raccogliere offerte da destinare alle attività sociali e in particolare ai detenuti indigenti.