L’iniziativa editoriale “Domenica fuori porta” di Umbria Radio (www.umbriaoggi.news) e del settimanale La Voce contribuisce a far conoscere diverse attività pastorali e sociali delle comunità di periferia; in questo mese di ottobre quelle di alcune parrocchie dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Interessante è quanto emerge dai servizi dedicati alla vitale Caritas interparrocchiale dell’Unità pastorale (Up) “Santa Famiglia di Nazareth” di San Martino in Campo, Sant’Enea, San Martino in Colle, Santa Maria Rossa e Sant’Andrea d’Agliano, realizzati con la collaborazione de “Il Sagrato”, il notiziario periodico informativo di quest’Up. La Caritas “Santa Famiglia di Nazareth” compie i suoi primi dieci anni di attività, essendo stata costituita nel 2008, oggi operativa attraverso il suo Centro di ascolto con diversi servizi.
Il Centro di ascolto una priorità per far fronte alle maggiori difficoltà.
E’ emerso un tessuto sociale di questa zona del comune di Perugia con «una presenza ancora preponderante di famiglie storiche, che vivono il territorio da generazioni e sono perfettamente integrate». A questa presenza si aggiunge quella «sempre più consistente di nuovi nuclei familiari, sia italiani che stranieri. Questo aspetto, oltre alla recente crisi economica, ha fatto sì che un sempre maggiore numero di persone, anzi interi nuclei familiari, nel nostro territorio – scrivono i redattori de “Il Sagrato” –, trovassero difficoltà a soddisfare le proprie esigenze primarie, sia di ordine economico che sociale. Pertanto l’apertura del Centro di ascolto Caritas in un luogo che fino a pochi decenni prima poteva considerarsi una piccola oasi felice, è divenuta una priorità, una necessità non procrastinabile per far fronte alle sempre maggiori difficoltà incontrate dalla popolazione locale».
Un valido supporto alle fragilità.
«L’attività svolta in seno alla nostra Caritas nasce da un patto (che si esplicita in una vera e propria Carta dei Servizi) voluto dal Signore – evidenziano da “Il Sagrato” –, tra i propri utenti che accedono al servizio, gli animatori Caritas e la Caritas zonale e diocesana. In totale conta 20 volontari (3 dei quali in attività continua presso lo sportello), tra cui consulenti (avvocati e psicologi) che forniscono un valido supporto per il sostegno delle fragilità che gli utenti esprimono».
Non solo “dare”, ma “accompagnare”.
Attualmente sono circa 120 le famiglie che accedono ai servizi offerti da questa Caritas interparrocchiale, sia italiane che straniere, di cui circa 25-30 vengono indirizzate all’Emporio della Solidarietà di Ponte San Giovanni. «Tra i servizi offerti, il primo e fondamentale è l’ascolto di persone sprovviste di tutto – commentano gli animatori Caritas –, verso le quali obiettivo non è solo “dare”, bensì quello di “accompagnare”, rendendole autonome. Il Centro di ascolto è un servizio che fa da “sentinella”, perché coglie i nuovi bisogni e le nuove povertà, desiderando orientare tutti i cristiani e la società ad un senso di giustizia e solidarietà». Inoltre, «da circa 6 anni la nostra Caritas offre anche il doposcuola (con servizio di trasporto) rivolto ai figli dei fruitori del Centro di ascolto, circa 20-25 ragazzi dai 6 ai 14, che hanno difficoltà non solo economiche, ma anche relazionali». Al riguardo «l’obiettivo – concludono gli animatori – è quello di allargare il servizio a tutti i ragazzi che frequentano l’oratorio (altra vitale realtà socio-pastorale di questa U.p., n.d.r), in un approccio di condivisione e di concordia».