Perugia: Inaugurazione della Mostra “Nello Palloni: forme e colori per l’eternità”

La mostra “Nello Palloni: forme e colori per l’eternità. La lezione di Dottori e Bruschetti fra tradizione e avanguardia”, curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, dopo essere stata presentata alla stampa il 19 dicembre, sarà inaugurata venerdì 21 (ore 17) presso Palazzo della Penna e a seguire presso il Museo Capitolare di San Lorenzo di Perugia. Saranno presenti Maria Teresa Severini, Assessore alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia, Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, cardinale Ennio Antonelli, e mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve.

Quest’antologica, che si avvale dei contributi storici di Antonella Pesola e Anton Carlo Ponti, rappresenta il sentito omaggio di una città verso la figura di un artista e di un sacerdote perugino, mons. Nello Palloni (1935-2008), nel decennale della morte, vicino alle istanze della cultura e della fede in egual misura e con la stessa intensità di ufficio.

Promossa dalla Curia arcivescovile e dalla Parrocchia di San Barnaba (dove fu parroco mons. Palloni per trentacinque anni), con il sostegno della Regione Umbria e del Comune di Perugia, la mostra è visitabile dal 22 dicembre al prossimo 3 febbraio e si articola in tre sedi: a Palazzo della Penna, dove sono esposte le opere figurative degli esordi, i lavori futuristi, bozzetti e studi per mosaici e vetrate, oltre all’inedita collezione di opere d’arte appartenute allo stesso Nello; al Museo Capitolare di San Lorenzo che presenta la copiosa produzione di arte sacra; chiesa di San Barnaba, con una selezione di lavori ripresi dalla tradizione (in quest’ultima sede l’inaugurazione è in calendario domenica 23 dicembre, alle ore 10).

Formatosi nella più autentica tradizione, abile pittore, restauratore, mosaicista, realizzatore di splendide vetrate, Nello Palloni è un unicum nel panorama artistico nazionale del secondo Novecento. Dopo l’iniziale formazione con don Guerriero Giappesi si accostò, grazie alla vicinanza di Gerardo Dottori, all’avanguardia più dirompente che l’Italia avesse mai conosciuto. Ma ne trasse una lezione inedita, forse inattesa, scoprendo che il futurismo non fu solamente rottura con il passato, ma anche rinnovamento delle istanze tradizionali, arte sacra compresa. E ciò grazie anche all’esempio di Alessandro Bruschetti, che di Dottori era stato seguace.

Da questi due artisti Palloni, che era sacerdote, apprese la possibilità di un’arte sacra futurista, portata avanti nel segno della continuità storica, esaltando quei temi già presenti nei suoi maestri.

La simbologia e l’adesione al dogma sono in Palloni parte stessa della sua evoluzione stilistica ed è per questo che la sua arte rappresenta, oggi, la migliore risposta al rinnovamento dell’arte sacra contemporanea. Numerose le chiese in cui l’artista intervenne: mosaici e vetrate, ad unire la coerenza con le scritture e i precetti dogmatici. Sublimi le vedute aeropittoriche dove bianchi gabbiani assumono le sembianze di delicati alianti, forse angeli o astronavi che solcando il cielo azzurro protesi oltre l’atmosfera nel mondo dello spirito.

Circa novanta le opere in mostra tra cui numerosi bozzetti e studi preparatori per interventi pubblici, oltre ad alcuni dipinti realizzati su commissione, opere riprese da Perugino o Pinturicchio in cui l’artista dimostra la sua grande abilità, requisito essenziale per operare un’avanguardia fondata su solide basi tecniche e intellettuali.

Il catalogo (Fabrizio Fabbri Editore, Perugia) riporta nell’insieme l’intero itinerario artistico di Nello Palloni, oltre a testimonianze di chi lo ha conosciuto, segno di come l’artista abbia lasciato un forte segno nella memoria dei tanti che lo hanno amato.

Proprio il «segno» lasciato da mons. Palloni nella sua Chiesa e nella sua città è stato il filo conduttore degli interventi in conferenza stampa del vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, dell’assessore Maria Teresa Severini e del curatore della mostra Massimo Duranti, nel mettere in risalto la figura del noto artista e sacerdote, che non poco ha contribuito alla crescita culturale e sociale della comunità perugina. Un «segno», ha evidenziato mons. Giulietti, «collegato alle due dimensioni fondamentali della vita di don Nello, che si intrecciano tra loro, la dimensione pastorale e quella artistica. Un segno che non è rimasto solamente nelle anime, come accade a tutti i pastori, ma che è rimasto in tanti luoghi e circostanze della nostra Chiesa locale attraverso numerose e significative opere d’arte a firma Nello Palloni».