Aiutare a vincere la paura e la vergogna con l’ammettere la propria dipendenza dalla pornografia al partner, al confessore, allo psicologo e dare vita a gruppi terapici di mutuo aiuto gratuiti per sconfiggere questa devastante dipendenza, sono due degli aspetti emersi durante l’iniziativa “La pornografia come inquinamento della persona” svoltasi lo scorso fine settimana a Perugia, a conclusione di un vero e proprio tour lungo la Penisola, iniziato a Roma l’11-12 maggio e proseguito a Milano, Verona, Como e Palermo prima di giungere nel capoluogo umbro.
Questa significativa iniziativa, promossa a livello nazionale dall’associazione “PURIdiCUORE”, in collaborazione con “Integrity Restored” (un apostolato che opera negli Usa per aiutare famiglie credenti a liberarsi dalla schiavitù della pornografia), a Perugia ha visto il coinvolgimento della Comunità Magnificat-equipe crescita e formazione e della Pastorale diocesana giovanile. Sono proprio i giovani, come rileva una recente ricerca (2015), ad essere i principali “fruitori” soprattutto di video pornografici visti attraverso computer e smartphone. Basti pensare che il 90% dei ragazzi al di sotto dei 16 anni è entrato a contatto con la pornografia su Internet. Le parole “sex” e “porno” sono quelle più cliccate e il 60% dei siti Web nel mondo è di natura pornografica con a disposizione 1.200.740.000 link. L’industria della pornografia, solo nel 2015, ha fatturato più di 150 miliardi di dollari. L’85% degli uomini e il 41% delle donne hanno ammesso di aver visitato almeno una volta un sito pornografico; un uomo su cinque e una donna su otto hanno ammesso di accedere a materiale pornografico durante le ore lavorative.
I tre incontri tenutisi a Perugia, il primo al Centro “Mater Gratiae” e gli altri due al Centro congressi “A. Capitini”, hanno visto una nutrita partecipazione di educatori, insegnanti, animatori, catechisti, sacerdoti, psicologi, medici specialisti e persone interessate. Non poche di queste hanno lasciato i loro nominativi per avviare dei contatti.
A intervenire sono stati degli esperti italiani e stranieri, gli statunitensi Peter Kleponis, psicoterapeuta di Philadelphia, ideatore di “Integrity Restored”, padre Sean Kilcawley, sacerdote della Diocesi di Lincoln, nel Nebraska, padre Eric Jacquinet, sacerdote di Bordeaux della Communauté de l’Emmanuel, Luca Marelli, dirigente d’azienda, fondatore con la moglie Michelle ed altri quattro amici dell’associazione “Puri di Cuore”, Alberto di SA-Sessodipendenti Anonimi (saitalia.blogspot.it), Giovanni Marcotullio, scrittore e giornalista, caporedattore del quotidiano «La Croce», che ha introdotto e coordinato l’incontro conclusivo, e i perugini della Comunità Magnificat Francesco Fressoia, Francesca Forni e Angela Passetti.
E’ stato tracciato anche un “bilancio” di questo primo “tour” lungo la Penisola, che ha trasmesso speranza a quanti sono «inquinati dalla pornografia», perché, «il percorso di recupero è possibile». La persona-dipendente «può tornare alla sua integrità» anche se «è impossibile uscirne da soli da questa dipendenza». Per questo gli intervenuti hanno sottolineato la necessità di creare «gruppi di mutuo aiuto» basati su esperienze di psicoterapeuti, sacerdoti, esperti del fenomeno e quanti ne sono usciti dopo averlo subito. Al riguardo molto forte è stata la testimonianza di Alberto, che ha parlato di «fratellanza di uomini e donne che condividono esperienza, forza e speranza al fine di superare il proprio problema comune ed aiutare altri a recuperarsi». Alberto, a seguito della sua esperienza, si è detto convinto che per partecipare a un gruppo di mutuo aiuto gratuito serve «il desiderio di smettere e diventare sessualmente sobri» e «per tutti, single o sposati, la sobrietà sessuale comprende anche la graduale vittoria sulla lussuria». Sono parole forse difficili da reperire, come indicazione concreta nella attività pastorale, hanno commentato i promotori perugini dell’iniziativa.
A supporto di quanto può fare la fede nell’azione di contrasto alla pornografia è intervenuto padre Kilcawley, parlando di «pornografia nel contesto della nuova evangelizzazione». Si è soffermato sui punti chiave del magistero di tre Papi: da «l’uomo non può vivere senza amore», di san Giovanni Paolo II, alla «nuova evangelizzazione dipende in gran parte dalla Chiesa domestica», di Benedetto XVI, e infine che la Chiesa per farsi «l’ospedale da campo», di cui parla spesso papa Francesco, deve chiamare per nome l’«epidemia pornografica, avvicinarsi ai figli più piccoli, feriti da questa epidemia per annunciare “Tu sei figlio amato” a chi si sente indegno di amore e si rivolge alla pornografia come a un idolo».
Padre Jacquinet, autore del libro Libre pour aimer (Liberi di amare, www.librepouraimer.com), ha raccontato la sua esperienza nata dal «desiderio di aiutare chi si trovava prigioniero della compulsione», portandolo a ideare «un percorso di quaranta giorni che mette insieme elementi di ricerca del senso della vita, conoscenza di sé e approfondimento dell’annuncio di fede e della vita di preghiera». Il libro, uscito nell’aprile 2016, ha avuto un immediato riscontro positivo in Francia in particolare, tra molti giovani cattolici che combattono questa battaglia per ritrovare l’integrità e la purezza.
A conclusione degli incontri perugini, quindi dello stesso tour nazionale di “PURIdiCUORE”, Luca Marelli, nell’interpretare il pensiero di tutti gli intervenuti e di quanti hanno dimostrato interesse verso l’iniziativa, ha annunciato che l’associazione da lui fondata «vuole costruire sulla ricchezza degli incontri avvenuti delle future occasioni di incontro-contatto per contribuire a ritrovare l’integrità nelle relazioni personali e affettive. Per far questo è necessario avviare, anche sulla base di questi incontri, delle collaborazioni con altre realtà terapeutiche italiane, che condividano questo approccio e si mettano in rete, oltre a costituire anche territorialmente dei gruppi di mutuo aiuto, come è stato chiesto anche a Perugia da non poche persone interessate».