«Oggi papa Francesco è spiritualmente accanto a tutti noi in questa nostra celebrazione eucaristica, in modo particolare ai pazienti, ai loro familiari e al personale sanitario dell’“Hospice”, perché sa che sono qui con voi avendolo incontrato ieri mattina». Così il cardinale Gualtiero Bassetti ha salutato i numerosi partecipanti alla messa presso il Centro residenziale di cure palliative “Hospice” dell’Usl 1 Umbria di Perugia, visitato dal porporato il 4 gennaio. Il cardinale ha dedicato a questa struttura sanitaria pubblica la sua prima visita pastorale del 2019 in segno di attenzione verso quei degenti che non possono più ricevere cure a domicilio. Nel 2018 sono state assistite 227 persone presso l’“Hospice” perugino, una struttura residenziale sorta dieci anni fa con caratteristiche simili ad una casa nel rappresentare un’offerta socio-sanitaria con bassa tecnologia ma con elevata intensità assistenziale, umana e competenza specifica.
Il cardinale Bassetti, nell’introdurre la celebrazione eucaristica, ha parlato dell’“Hospice” come della sua cattedrale, perché, ha spiegato, «dove va il vescovo a celebrare lì è la cattedrale, ma cattedrale significa anche il punto di confluenza di tutta la Chiesa. Oggi io vi porto la preghiera e l’affetto di tutta la nostra Chiesa, ad iniziare dalla vicinanza del Santo Padre».
«La figura centrale, protagonista del Natale – ha evidenziato il cardinale nell’omelia – è la Vergile Maria, è lei che lo genera secondo l’umanità, è lei che lo presenta ai pastori e ai magi… E questi giorni, come sarà capitato anche a voi, ho visitato tanti presepi, da quelli monumentali, ricchi di arte, a quelli impostati in maniera talvolta geniale o che trattano anche temi attuali come quello degli sbarchi dei profughi. Ogni presepe, anche il più piccolo e il più povero, racchiude il mistero dell’infinita tenerezza di Dio. Dio è un piccolo bimbo, perché la Madonna è una mamma e noi, per un motivo o per un altro, abbiamo bisogno del suo conforto e della sua consolazione… La Madre e il Bambino sono così uniti da apparire una cosa sola. Dio si è legato all’umanità per sempre. Ecco la buona notizia d’inizio anno: Dio non ci abbandona, Dio non è lontano, Dio ha misericordia ed affetto per le sue creature. Dio è l’amore incarnato, nato come noi da una madre per poter essere fratello di ciascuno, per poter essere più vicino a tutti noi».
«Maria continua a generare in mezzo a noi lo stupore – ha commentato il presule –, perché la nostra vita senza stupore, senza meraviglia sarebbe ancora più grigia di quello che è. Anche la nostra Chiesa ha bisogno di rinnovare questo stupore per essere la dimora del Dio vivente. Ha detto il Papa: “La Chiesa è una madre viva che genera figli, non è un bel museo del passato”. La Madonna ci aiuti a curare gli altri, a guardare ai nostri fratelli, alle nostre sorelle, ai piccoli, a quelli che soffrono, ai malati, ai bisognosi…, ci aiuti a guardarli tutti con la sua tenerezza. Una società che pretendesse di guardare al futuro senza sguardo materno sarebbe miope e basata solo su guadagno, interessi ed egoismi».
«C’è tanto dolore, disperazione, solitudine e amarezza nelle persone – ha concluso il cardinale –, spesso anche rabbia per un motivo o per un altro. Abbiamo bisogno tutti, iniziando da me e dai nostri fratelli ricoverati all’“Hospice”, di dire a Maria: “vita, dolcezza e speranza nostra”. Dalla Madre di Dio abbiamo bisogno di imparare l’eroismo nel donarci, la fortezza nell’avere pietà, la sapienza e la mitezza perché sembra che il mondo sia fatto solo di prepotenti e di chi urla di più. Maria prendici per mano insieme ai fratelli più fragili, che sono ospiti qui, così da poter superare i tornanti più tortuosi della nostra vita».
Al termine della celebrazione il cardinale Bassetti ha fatto visita ai degenti, intrattenendosi con i loro familiari, accompagnato dalla responsabile dell’“Hospice”, la dott.ssa Susanna Perazzini, e dal cappellano don Domenico Lucchiari. Ad ogni degente il presule ha donato un piccolo presepe realizzato dai ragazzi dell’Associazione pro-portatori handicap “Appha” di San Valentino della Collina guidata da suor Margherita Cordaro, laica consacrata di San Domenico.