Quest’anno ricorre il 4° centenario della nascita del “carisma vincenziano” (1617-2017) ad opera del grande santo della carità Vincenzo de’ Paoli che, come ha scritto papa Francesco nel messaggio rivolto a tutta la Famiglia Vincenziana per quest’importante ricorrenza, «si lasciò toccare dallo sguardo di un uomo assetato di misericordia e dai volti di una famiglia bisognosa di tutto. Lì avvertì lo sguardo di Gesù che lo scuoteva, invitandolo a non vivere più per sé stesso, ma a servirlo senza riserve nei poveri, che san Vincenzo avrebbe poi chiamato “signori e padroni”… Ispirato dai cristiani delle origini, che erano “un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32), san Vincenzo – ricorda il Santo Padre – fondò le “Carità”, perché ci si prendesse cura dei più bisognosi vivendo in comunione e mettendo a disposizione i propri beni con gioia, nella certezza che Gesù e i poveri sono il tesoro prezioso, e che, come amava ripetere, “quando vai dai poveri incontri Gesù”». Papa Francesco parla di un «“granello di senape”, seminato nel 1617», che «ha fatto germogliare la Congregazione della Missione e la Compagnia delle Figlie della Carità» e «si è ramificato in istituti e associazioni», come è accaduto anche a Perugia. Nel 1836 sono giunti i primi religiosi e le prime suore della Famiglia di san Vincenzo de’ Paoli, la cui Compagnia del Volontariato Vincenziano è stata costituita il 14 agosto 1843, divenendo una delle più significative istituzioni della città, tuttora presente ed attiva, anche se in forme diverse dal passato, nell’assistenza ed aiuto ai bisognosi.
Il Volontariato Vincenziano formato da laici (dal 1971 denominato Gruppo di Volontariato Vincenziano – GVV) opera a Perugia in stretta collaborazione con le tre suore della Congregazione delle Figlie della Carità, che animano l’opera “Casa S. Vincenzo” per l’accoglienza di donne in difficoltà anche con figli minori. Quest’opera segno, gestita dalla Caritas diocesana, è definita dal cardinale Gualtiero Bassetti “palestra di carità”, che da due anni, a partire dall’Avvento in preparazione al Natale fino a dopo Pasqua, apre le sue porte agli adolescenti delle parrocchie cittadine per far vivere loro un’esperienza di carità che vede protagoniste le suore insieme alle ospiti nella vita quotidiana basata sul carisma dell’accoglienza-condivisione del loro santo fondatore.
Molto significativa per la Famiglia Vincenziana di Perugia è stata la Prima Giornata Mondiale dei Poveri, vissuta con un incontro conviviale con 42 ospiti che vivono situazioni di disagio. L’incontro si è tenuto nei locali parrocchiali di Sant’Andrea in Porta Santa Susanna, messi a disposizione del parroco don Francesco Benussi, che ha accolto con tanta gioia i partecipanti. Il pranzo è stato accuratamente ed elegantemente preparato dai Volontari Vincenziani e dalle suore Figlie della Carità. Il tutto si è svolto in un clima di semplicità e di armonia. I numerosi volontari hanno consumato il pasto con gli ospiti intrattenendoli in piacevoli conversazioni, sempre nello spirito di san Vincenzo de’ Paoli.
Il Gruppo del Volontariato Vincenziano perugino, presieduto da Ugo Bocciarelli, è costituito da 23 volontari e 27 collaboratori, tra cui un nutrito numero di uomini e ragazzi, oltre alle “dame della carità”, la cui sede, dal 1987, è in piazza Mariotti 1, in pieno centro storico, adiacente al Conservatorio musicale. Una figura di grande esempio del GVV, Giovanna Belati Monasterio, volontaria da quasi 70 anni, dall’età di 17 anni, ha ricevuto nel 2013 un prestigioso riconoscimento laico, l’iscrizione all’Albo d’Oro” della città di Perugia, per essersi distinta nella sua opera, in particolar modo nell’aiutare i detenuti a reinserirsi nella società civile (una delle attività svolte per anni dal GVV oltre alle 1.500 famiglie che annualmente vengono sostenute moralmente e materialmente).
A ricordare l’inizio di questo tipo di aiuto a persone bisognose è il presidente del GVV perugino Ugo Bocciarelli: «Era il 1985 quando bussò alla nostra sede un ragazzo africano, chiedendo qualcosa da mangiare. In quel momento non eravamo attrezzati per questo tipo di servizio. Al ragazzo fu chiesto di tornare il giorno dopo. L’indomani fu adeguatamente rifocillato. Da questo episodio ha tratto origine un ulteriore servizio sistematico di distribuzione di prodotti alimentari ai cittadini anche stranieri, che andavano aumentando sempre di più, tanto da rendere la sede decisamente inadeguata. Questo servizio su Perugia ha trasformato il modo di essere vincenziani, al punto che mentre prima si praticava quasi esclusivamente il servizio domiciliare, carcerario ed ospedaliero, in questa fase, si andava sviluppando anche un servizio di distribuzione in sede».
«Oggi la capacità di organizzazione del GVV, in mezzo a mille difficoltà – commenta il suo presidente –, ci consente di estendere l’apertura a cinque giorni alla settimana, trovando servizio a turno, nella nostra sede di piazza Mariotti 1, dai 25 ai 30 volontari e collaboratori».
I servizi che vengono offerti a 400 anni dalla fondazione del carisma vincenziano sono di accoglienza-ascolto, di distribuzione prodotti alimentari, reperiti prevalentemente tramite la Fondazione Banco Alimentare, ma anche presso importanti aziende operanti nel territorio, o acquistati secondo le necessità con varie offerte pervenute da parrocchie o privati cittadini, di distribuzione abiti, biancheria per la casa, suppellettili, con particolare riguardo alla mamme in attesa ed alle famiglie di nuova costituzione. Inoltre, vengono offerte lezioni di lingua italiana (il servizio è attivo dal 2001), assistenza scolastica e universitaria a domicilio a giovani con particolari necessità o situazioni familiari e fornite collaborazioni per spedizioni di carichi umanitari in diverse nazioni dell’Africa e con il Centro di aiuto alla vita (Cav).