Partecipazione e speranza

La testimonianza dei delegati della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Perugia-Città della Pieve alla Settimana Sociale celebrata dal 3 al 7 luglio a Trieste.

Trieste, 7 luglio 2024 – La città di Trieste ha ospitato dal 3 al 7 luglio la 50a Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, un evento che ha riunito i delegati delle Pastorali Sociali e del Lavoro da tutto il Paese, aprendosi anche a tante altre realtà del mondo cattolico. Si è voluto riflettere su temi cruciali come la democrazia e il lavoro, e per condividere buone pratiche che promuovano il bene comune. Questa edizione ha segnato un momento di grande partecipazione e confronto, con un focus particolare sulle sfide del nostro tempo.

Nel corso della settimana, insieme a tutti i delegati abbiamo partecipato a laboratori in cui si sono affrontate tematiche come il lavoro, la democrazia e la partecipazione civica. Non si è trattato di semplici discussioni teoriche, ma veri momenti di condivisione e costruzione di soluzioni pratiche. Il Villaggio delle Buone Pratiche è stato il cuore pulsante dell’evento, dove sono state presentate iniziative concrete che possono essere replicate in altre comunità.

Tra le buone pratiche presentate, la Comunità Energetica Rinnovabile Diocesana (CER) di Treviso ha mostrato come sia possibile coniugare benefici ambientali, sociali ed economici attraverso la produzione e lo scambio di energia rinnovabile. L’Ape Car della Scuola di Formazione di Fonte ha dimostrato il valore del recupero e della valorizzazione delle persone attraverso la trasformazione di materiali di scarto. In ultimo, ma non per importanza, Il progetto di Mappatura e Ottimizzazione delle Strutture Parrocchiali di Vedelago, che ha coinvolto la comunità nella lettura dei bisogni e nella condivisione di idee per il futuro.

Oltre ai laboratori, le Piazze Tematiche organizzate nella città hanno offerto spazi di dibattito pubblico su argomenti di grande attualità. Fra Paolo Benanti ha parlato dell’intelligenza artificiale, mentre nella Piazza della Democrazia si è discusso del problema del populismo. Questi incontri hanno stimolato una riflessione profonda sulle sfide contemporanee e sulle risposte che la società può offrire.

Particolare interesse ha suscitato la tavola rotonda organizzata dall’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (UCID) su “Partecipazione e democrazia nell’impresa”. Rappresentanti del mondo imprenditoriale, sindacale e politico hanno discusso e affrontato la necessità di promuovere una maggiore partecipazione dei lavoratori nelle decisioni aziendali e nei profitti. Da più parti è stata sottolineata  l’importanza di superare il clima di sfiducia verso le istituzioni e di incentivare la partecipazione attiva dei cittadini, in linea con l’articolo 46 della Costituzione. In particolare, è emerso che la vera sfida per l’Italia resta quella di promuovere la partecipazione in tutti gli ambiti della società, riconoscendo che ciò può contribuire a migliorare i salari, qualificare il lavoro e rivitalizzare il ruolo dei cittadini.

Le Settimane Sociali sono state aperte dal Presidente Mattarella. Il Presidente ha ricordato ai presenti le radici democratiche dell’Italia e l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini. Ha sottolineato che la democrazia è un “cantiere aperto” che necessita di ascolto e coinvolgimento continuo per essere rivitalizzata. Mattarella ha lanciato un appello a promuovere la partecipazione nei luoghi di lavoro, nella società e nella politica, riconoscendo questa come la vera sfida per il futuro del Paese.

Il Cardinale Zuppi ha messo in luce l’importanza di una democrazia che serva il bene comune e ha ribadito la necessità di una Chiesa che unisca lo spirituale e il sociale. Ha descritto la democrazia come una “sinfonia meravigliosa” in cui ogni individuo contribuisce all’armonia complessiva, invitando a essere “Fratelli tutti” nella costruzione di una società giusta e solidale.

 Papa Francesco ha chiuso i lavori con un appello appassionato a essere “artigiani della democrazia”, affrontando le sfide dell’indifferenza e della disuguaglianza. Sua Santità ha esortato a costruire una comunità inclusiva e fraterna, ricordando che “senza speranza si amministra il presente, ma non si costruisce il futuro”. Ha sottolineato l’importanza della speranza per la costruzione di una società migliore e ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di rinnovare la democrazia attraverso il dialogo e la partecipazione attiva.

La Settimana Sociali a Trieste ha rappresentato un momento di intenso confronto e condivisione, che ha unito e ispirato i partecipanti in un clima di dialogo, crescita e comunità. Trieste ha consegnato alla società italiana un messaggio forte e chiaro: la necessità di regole condivise, ascolto, intervento e la ricerca di punti comuni per costruire proposte capaci di essere efficaci sul territorio.

Tra le conclusioni dei lavori, è emerso un tema ricorrente: la necessità di una formazione politica e civica adeguata. Le raccomandazioni formulate includono il riconoscimento delle competenze trasversali delle persone, la riduzione delle distanze tra politica e società civile, il coinvolgimento e il protagonismo dei cittadini e la necessità di dare voce a chi non ne ha. Inoltre, è stata sottolineata l’importanza di intensificare il dialogo tra politica e corpi sociali, promuovere pratiche di ascolto Solo così sarà possibile sensibilizzare e coinvolgere i giovani alla vita Politica come missione quotidiana.

Le Settimane Sociali continueranno ad essere un faro per la partecipazione attiva e il bene comune, promuovendo una democrazia inclusiva e partecipativa. La sfida è grande, ma la speranza e l’impegno mostrati a Trieste offrono un segnale di fiducia per il futuro dell’Italia e della sua democrazia.

 

A cura di Carlo Cerati, Maria Luisa Cotana e Federico Poggianti,

delegati della Pastorale Sociale e del Lavoro

della Diocesi di Perugia e Città della Pieve