«Tutti noi sappiamo quanto sia importante, oggi come ieri, promuovere una cultura del dialogo in ogni luogo dell’esistenza: nella famiglia e nella scuola, nel lavoro e nella Chiesa, nel rapporto tra gli Stati e tra religioni diverse». Lo ha detto il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti alla presentazione del volume dal titolo: La Bibbia dell’amicizia, a cura di Marco Cusatto Morselli e Giulio Michelini (Edizioni San Paolo, 2019, pp. 384), avvenuta nell’ambito della “Settimana della comunicazione sociale”, in vista della 53ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (Domenica dell’Ascensione, 2 giugno), svoltasi a Perugia dal 27 al 31 maggio ed organizzata dalla Libreria Paoline con il patrocinio dell’Archidiocesi.
«Promuovere la cultura del dialogo – ha proseguito il cardinale – significa promuovere la cultura dell’incontro che si contrappone a quello dello scontro. Una cultura, cioè, che non solo intende superare ogni asprezza e divisione, ma che si colloca alla base di ogni relazione umana: sia nel rapporto con il divino e sia nel rapporto tra gli uomini». La Bibbia dell’amicizia «annovera una lunga serie di contributi scritti da ben cinquanta autori e autrici e può vantare – ha sottolineato il porporato – un “collaboratore” particolare che ha scritto la prefazione: papa Francesco. Se vogliamo essere precisi, però, il pontefice ha scritto solo una delle due prefazioni che introducono il libro. La seconda prefazione è stata, infatti, redatta da Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico di Buenos Aires, nonché amico di vecchia data del pontefice».
«Questa particolarità di avere due prefazioni – ha aggiunto Bassetti – non è un vezzo editoriale del volume, ma ci segnala da subito lo stile e il metodo di lavoro del libro: ovvero quello di essere il prodotto della collaborazione tra studiosi delle due religioni monoteiste che condividono la Bibbia come testo sacro, ovvero l’ebraismo e il cristianesimo. Tutti i contenuti del volume hanno infatti questa duplice prospettiva. Una prospettiva che unisce e non divide, una prospettiva di dialogo e di incontro».
«Nell’introduzione del volume, il Santo Padre – ha evidenziato il cardinale –, riprendendo alcune parole che aveva già pronunciato al Convegno ecclesiale di Firenze, afferma che “il modo migliore per dialogare non è solo parlare e discutere, ma fare progetti realizzandoli insieme a tutti coloro che hanno buona volontà reciproco rispetto nell’amicizia”. Un’affermazione che ci restituisce appieno lo spirito di questo libro. L’amicizia consiste anche nel fare progetti insieme».
Per il cardinale il libro «rappresenta una novità nel dibattito italiano. E la collaborazione intellettuale tra questi studiosi è un “segno di amicizia” autentico e concreto. Come hanno efficacemente scritto i due autori, Morselli e Michelini, il volume ha l’obiettivo “di far gustare la Bibbia e far dialogare per la prima volta in modo così articolato” un folto gruppo di intellettuali sul testo fondamentale delle due religioni, ebraismo e cristianesimo. Infatti, questo libro nasce dall’incontro di “due realtà”: l’amore per la parola di Dio e l’amicizia tra ebrei e cristiani. Per millenni ebrei e cristiani hanno letto e meditato la bibbia separatamente. Da alcuni decenni, invece, ebrei e cristiani hanno iniziato un percorso di dialogo per superare odi e incomprensioni. Ora, grazie anche a questo libro, è possibile iniziare a leggere insieme».
Se ebrei e cristiani leggono la Bibbia insieme, come scrivono i due curatori del volume, per il cardinale Bassetti accade «un fatto meraviglioso. Le parole profetiche del Concilio si sono avverate. Una separazione millenaria è ormai alle spalle. E oggi celebriamo una delle più grandi conquiste del mondo contemporaneo: l’incontro autentico tra ebrei e cristiani… Questa è l’amicizia. Questo è il dialogo. Incontrarsi lungo il sentiero della vita senza rinunciare alla propria storia e alla propria identità, ma riconoscendo che la sorgente dalla quale tutto sgorga è una. Verso quella sorgente – ha concluso Bassetti – siamo tutti chiamati ad andare. Magari per strade diverse. Ma con uno spirito fraterno e in pace».