
“L’affetto per il Signore si unisce a quello per i poveri”, scrive Leone nella sua prima Esortazione apostolica, Dilexi te, che fin dal titolo si collega all’ultima enciclica di Papa Francesco, Dilexit nos e ne rappresenta, in un certo qual modo, la continuazione.
“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” dice Gesù. Dunque, osserva il Papa, qui “non siamo nell’orizzonte della beneficenza, ma della Rivelazione: il contatto con chi non ha potere e grandezza è un modo fondamentale di incontro con il Signore della storia”.
Leone XIV mette in guardia anche i cristiani dal rischio di farsi “contagiare” da atteggiamenti mondani: “Il fatto che l’esercizio della carità risulti disprezzato o ridicolizzato, come se si trattasse della fissazione di alcuni e non del nucleo incandescente della missione ecclesiale, mi fa pensare – afferma Leone XIV – che bisogna sempre nuovamente leggere il Vangelo, per non rischiare di sostituirlo con la mentalità mondana”.
Attraverso le citazioni bibliche e i commenti dei Padri della Chiesa, il Papa ci ricorda che l’amore ai poveri non è un “percorso opzionale”, ma rappresenta “il criterio del vero culto”.
Il testo integrale.