Nel libro “Le sette parole di Gesù in croce”, edito dalla Queriniana, il cardinale Gianfranco Ravasi ripercorre in maniera poliedrica le sette frasi che Gesù pronuncia sulla croce, e lo fa riferendosi non solo a testi teologici o a interpretazioni esegetiche del Vangelo, ma anche a letteratura, musica, arte e cultura di tempi antichi come pure dei nostri tempi.
Da “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” a “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”, il card. Ravasi accompagna il lettore nel tentativo di comprensione di questo ultimo “estremo e supremo testamento” che Gesù lascia all’umanità dalla croce.
Leggendo questo saggio ricco di meditazioni e riflessioni, siamo inevitabilmente posti di fronte alla croce anche noi, e diveniamo partecipi della terribile agonia di Gesù: è però attraverso quest’agonia che comprendiamo che anche la domanda di nostro Signore – “Dio mio, perché mi hai abbandonato?” – “non è l’attestazione di una perdita di speranza; egli grida sperando; urla sì, ma con la fiducia che Dio porrà fine al silenzio, all’alienazione della distanza”.
L’Autore aiuta a capire che è nella Croce che vediamo svelarsi in tutta la sua interezza la potenza dell’amore di Dio, che non solo cancella il male, ma trasforma e trasfigura la sua creatura proclamando la vittoria sulla morte: l’unico, tra tutti i mali, ad essere veramente inevitabile e sfuggente all’uomo. È solo così che possiamo veramente essere liberati e riscattati.
Una lettura forte, che fa male, piena di agonia e pathos, ma che aiuta a discernere il più grande –il più sublime – mistero dell’umanità.
(a cura della Libreria delle Volte)