Lavoro che genera speranza

Il Messaggio dei vescovi italiani per il 1° maggio; la visita del vescovo Ivan e del diacono Carlo Cerati a diverse realtà del mondo del lavoro, presenti sul territorio.

“La tutela, la difesa e l’impegno per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, costituisce uno dei segni tangibili di speranza per i nostri fratelli, come Papa Francesco ci ha indicato nella Bolla di indizione dell’Anno giubilare”, ricordano i vescovi italiani nel Messaggio per il 1° maggio, dal titolo “Il lavoro, un’alleanza sociale generatrice di speranza”.

“Se il dato statistico sulla disoccupazione, in forte calo, potrebbe spingere all’ottimismo – scrivono – sappiamo, invece, che dietro persone formalmente occupate c’è un lavoro povero.

Occorre anche considerare la situazione delle donne, che in alcuni ambiti vengono penalizzate non solo con una minore retribuzione, ma anche con l’assenza di garanzie nei tempi della gravidanza e della maternità. Non ci sarà piena giustizia, infine, senza sicurezza sul lavoro, la cui mancanza fa ancora tante vittime. Per dare speranza occorre invertire queste tendenze: sarà uno dei segni più rilevanti del Giubileo”.

A livello diocesano, l’attenzione al mondo del lavoro ha caratterizzato numerosi incontri del Vescovo Ivan, che prima di Pasqua ha visitato diverse realtà produttive del territorio. Nelle intenzioni del Pastore – accompagnato dal diacono Carlo Cerati, coordinatore diocesano della Pastorale sociale e del lavoro, e dai rispettivi parroci dei luoghi visitati – la visita e le celebrazioni eucaristiche che l’hanno qualificata è stata segno di vicinanza, di ascolto e di riconoscimento del valore delle persone e del lavoro: un gesto semplice, ma profondamente evangelico, per confrontarsi e condividere i problemi e le sfide di questo tempo, nella convinzione che l’esperienza cristiana si esprime là dove ogni giorno uomini e donne si impegnano con umiltà, fatica e dedizione per le loro famiglie e per costruire il bene comune.

In occasione delle visite il diacono Carlo Cerati ha sottolineato l’importanza di custodire la dignità della persona, prendersi cura del creato e promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro. In ogni incontro è emersa con forza la necessità di porre attenzione massima alla prevenzione degli infortuni, affinché ogni ambiente di lavoro sia realmente luogo di vita, rispetto e crescita: un impegno che si ispira ai principi più alti della dottrina sociale della Chiesa, che richiama costantemente la centralità dell’uomo e il valore inviolabile di ogni persona, anche nei contesti produttivi.

La Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Perugia–Città della Pieve ha già in programma di proseguire le visite nei prossimi mesi. Chi desidera proporre un incontro nella propria azienda può mettersi in contatto con la Pastorale, che resta a disposizione per accompagnare e sostenere ogni realtà con lo stile semplice del Vangelo e lo sguardo rivolto alla persona.