Ufficio Stampa Diocesano
Parole di gratitudine a Dio e ai sinodali e di incoraggiamento alle diverse componenti della Chiesa diocesana che si apprestano a compiere insieme il cammino della ‘nuova evangelizzazione’, sono state pronunciate dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve mons. Giuseppe Chiaretti e dal vescovo eletto di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi al termine dell’Assemblea plenaria conclusiva dei lavori del Sinodo diocesano, svoltasi a Perugia nella serata del 5 settembre. Parole significative e non di circostanza quelle di mons. Chiaretti e di mons. Sigismondi: dal primo si sono colte, ancora una volta, la saggezza e la lunga esperienza pastorale; dal secondo, invece, quella freschezza e carica pastorale di neo vescovo.
Lungo è stato l’applauso riservato dai circa 200 sinodali presenti ai due presuli al termine dei loro interventi, con i quali hanno anche riassunto l’arduo lavoro del Sinodo iniziato nell’autunno del 2006 e messo in evidenza le tematiche del cammino post-sinodale della Chiesa, che sono il frutto di un ampio ed approfondito discernimento. Tematiche forti e di sfida, che impegneranno nei prossimi anni sacerdoti e laici nella ‘nuova evangelizzazione’, i cui contenuti testimoniano la vitalità della Chiesa locale che, in due anni di Sinodo, si è confrontata al suo interno facendo emergere anche le sue differenze, ma nell’insieme ha dato corpo a quell’«unità plurale» che ha caratterizzato i lavori sinodali. Nel contempo, la Chiesa perugino-pievese ha rimarcato la sua sensibilità ed attenzione al mondo esterno, sottolineando la necessità di un maggiore dialogo-incontro, nel rispetto reciproco, con le altre culture in un’epoca di grandi cambiamenti.
Gli argomenti specifici discussi dal Sinodo hanno prodotto sei documenti costituenti un documento complessivo dal titolo ”L’amore del Cristo si spinge” a camminare insieme’, approvati a grandissima maggioranza nel corso dell’Assemblea plenaria con la formula placet o non placet, mentre l’intero documento sinodale è stato approvato all’unanimità.
Dopo la promulgazione da parte dell’arcivescovo mons. Chiaretti, che avverrà in occasione della Festa della Chiesa diocesana, il prossimo 28 settembre, il documento sinodale sarà presto pubblicato e quindi tutti gli interessati potranno conoscere i suoi contenuti specifici: L’evangelizzazione, che «è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda’»; I presbiteri, che sono chiamati ad essere «servi premurosi del popolo di Dio»; La famiglia definita «miniatura della Chiesa», «istituzione intermedia tra la persona e la società, è una delle frontiere prioritarie che la Chiesa è chiamata ad esplorare e difendere’»; I giovani «risorsa di speranza della Chiesa», che li guarda «con fiducia e con il desiderio profondo di entrare sempre più in sintonia con loro’»; La cultura cristiana, che è «sintesi tra verità e amore». «Il cristianesimo non è soltanto un’esperienza mistico-spirituale, esso va riconosciuto come realtà storica che esalta nella sua pienezza la ragione umana e che si compie nell’incontro con altre culture…»; Gli aspetti amministrativi delle attività pastorali. I beni temporali e la loro amministrazione nell’ottica dell’evangelizzazione, partendo dal concetto che «ogni comunità cristiana è tenuta a procurarsi i mezzi economici necessari per l’attività pastorale’».
E’ stato un Sinodo diocesano vissuto sin dall’inizio con grande partecipazione, aprendo ancor più la Chiesa perugino-pievese ai laici, che hanno colto anche l’aspetto di novità del Sinodo stesso nell’essere Chiesa: il precedente si tenne sessantasei anni fa e con la sola partecipazione di sacerdoti riunitisi per un breve periodo.
R. L.