L’anima delle cose

“Venite da una regione bellissima: cuore verde d’Italia, con la sua natura rigogliosa; scrigno d’arte, con i suoi borghi e le sue tradizioni; terra di santi e di sante. Ciascuna delle vostre comunità potrebbe raccontare una storia unica in questo senso, evocando nomi ben conosciuti e storie meno note”.

Sabato scorso Papa Leone ha preso per mano noi, pellegrini delle diocesi umbre, portandoci a leggere in profondità il territorio che abitiamo.

Nel Cantico san Francesco arriva a lodare l’Altissimo per ogni creatura – compresa “sora nostra morte corporale” – perché il suo sguardo non si ferma alla superficie delle cose, ma ne coglie la verità, arrivando perfino a riconoscere la luce delle stelle nell’abisso degli occhi del lupo.

Leone ci consegna allo stesso percorso di vita, che ha animato “mistici e penitenti, poeti e teologi, anacoreti silenziosi, donne piene di fede e di coraggio, giovani entusiasti, che di epoca in epoca si sono passati la stessa, stupenda eredità: il Vangelo di Gesù”.

don Ivan, Vescovo

(Nella foto, l’Aula Paolo VI, sabato scorso gremita di pellegrini umbri)