La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a celebrare, domenica 12 febbraio (ore 15), presso la chiesa parrocchiale di Santa Lucia del capoluogo umbro, la XXXI Giornata Mondiale del Malato dedicata al tema “Abbi cura di lui” (Lc 10,35), tratto dal passo evangelico della parabola del buon samaritano. Sarà l’arcivescovo Ivan Maffeis, insieme all’equipe di Pastorale della salute, ad accogliere malati, familiari, operatori socio-sanitari, volontari e quanti potranno prendere parte alla celebrazione eucaristica, trasmessa in diretta da Umbria Radio InBlu (frequenze 92.00 e 97.20) a partire dalle ore 15.30.
È da sempre molto sentita e partecipata nell’Archidiocesi perugino-pievese questa Giornata dedicata alle persone sofferenti nel corpo e nello spirito, giovani e anziani, e a quanti si prendono cura di loro. Un’occasione particolare per raccogliersi in preghiera e per riflettere sull’importanza del farsi vicini a quanti vivono nella sofferenza in un mondo sempre più distratto e indifferente al prossimo, facendo proprio anche l’invito di papa Francesco, quello di offrire “amore, ascolto ed accoglienza” a chi sta male non solo nel fisico.
Una giornata istituita da papa Giovanni Paolo II 1992 con cui avviò nuove riflessioni sul mistero della sofferenza, celebrata ogni anno in tutte le Chiese particolari del mondo l’11 febbraio, giorno della festa liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, in memoria della prima apparizione mariana nella grotta di Massabielle della nota località dei Pirenei francesi, oggi meta di milioni di pellegrini malati e non, alla ricerca non solo di una “guarigione inspiegabile”, ma di essere accompagnati nella prova della malattia con “cura e compassione”.
Papa Francesco raccomanda i tanti “buon samaritani” del nostro tempo – sottolineano dall’equipe di Pastorale della Salute – a prendersi cura con compassione dei malati, perché la malattia, come lo stesso pontefice scrive nel messaggio per questa XXXI Giornata, “fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione”.
La comunità diocesana perugino-pievese, riflettendo su questo messaggio, si prepara alla XXXI Giornata. Significative le parole del Papa sul camminare insieme al prossimo sofferente: “È normale che qualcuno si senta male, debba fermarsi per la stanchezza o per qualche incidente di percorso. È lì, in quei momenti, che si vede come stiamo camminando: se è veramente un camminare insieme, o se si sta sulla stessa strada ma ciascuno per conto proprio, badando ai propri interessi… Perciò, in questa XXXI Giornata Mondiale del Malato, nel pieno di un percorso sinodale, vi invito – è l‘esortazione del Papa – a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza”. È lo stesso stile che dovrebbe contraddistinguere il “buon samaritano” che è in ciascun credente in Cristo e in ciascun uomo e donna di buona volontà.