Non c’è tregua per le problematiche di carattere occupazionale nemmeno in estate, periodo di riposo per tante famiglie di lavoratori e di lavoratrici. A evidenziarlo, in sintesi, è il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, venuto a conoscenza – prima di partire per un viaggio missionario in Sri Lanka (fino al 30 agosto), come presidente della Cei – delle preoccupazioni dei dipendenti della Centrale Enel di Pietrafitta, nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. «E’ un impianto in cui si continua a ridurre il personale attraverso continue, ma inesorabili ristrutturazioni diminuendo gli investimenti e soprattutto non presentando progetti importanti sul e per il territorio», come ha illustrato al cardinale il diacono e direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro Carlo Cerati. Il cardinale Bassetti, riferisce Cerati, «ha espresso vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti, sostenendo il mantenimento dell’occupazione se non addirittura auspicando un suo maggiore ampliamento».
«Infatti Enel – prosegue il direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro – dovrebbe affiancare ad un nuovo Impianto a Ciclo Combinato più performante dal punto di vista tecnico e ambientale anche attività ecocompatibili e sociali come le batterie di accumulo di grandi dimensioni ed anche collaborare al ripristino del Museo paleontologico e a cielo aperto riguardanti le macchine di miniera».
«Tutto ciò – precisa il diacono Cerati – dovrebbe avere lo scopo di portare più avanti negli anni la presenza di Enel sul territorio, garantire maggiore occupazione in particolare quella giovanile e inoltre attrarre turismo interno e internazionale sul territorio per realizzare, in modo indiretto, ulteriore occupazione ed investimenti».
«Il cardinale Bassetti, molto sensibile e vicino al mondo del lavoro, da anni – ricorda Cerati – visita periodicamente la Centrale di Pietrafitta, condividendo una giornata con dipendenti e dirigenza aziendale, celebrando l’Eucarestia e consumando il pasto alla mensa con tutti loro. Gesti di vicinanza che dimostrano che insieme è possibile costruire un futuro in cui il bene comune ricada su tutti grazie all’impegno di tutti».