Il Becco del Grifone – n. 9

Dettaglio del Postergale della cappella di San Bernardino in Cattedrale.

Quando la processione cittadina del Corpus Domini si faceva a Fontenuovo

La consuetudine della processione del Corpus Domini nella città di Perugia ha origini molto antiche. Pompeo Pellini lega la devozione dei perugini al Santissimo Sacramento al noto miracolo eucaristico di Bolsena, a seguito del quale Papa Urbano IV ordinò che la festa del Corpo di Cristo fosse celebrata da tutto il popolo cristiano, commissionando al domenicano Tommaso d’Aquino i testi dell’Ufficio. Anche se il miracolo di Bolsena non era legato in modo particolare alla storia perugina, tale fu la sua eco che il Pellini lo inserisce nel proprio testo, in omaggio ad un certo stile del suo tempo che voleva i maggiori eventi della storia generale legati a quelli della storia locale.

Ma vogliamo qui raccontare, leggendo una cronaca del tempo, di quando questa manifestazione che aveva conosciuto secoli di ininterrotta adesione, sia in ambito ecclesiastico che civile, venne addirittura vietata. A poco più di un decennio dalla proclamazione del Regno d’Italia, la prefettura di Perugia, l’11 agosto 1876, emanò un’ordinanza con la quale vennero vietate le processioni e le funzioni religiose fuori dalle chiese se non dietro autorizzazione da chiedersi, ogni volta, alla prefettura: in sostanza non si vietava la processione, ma si vietava che questa si svolgesse per le strade cittadine. Un provvedimento adottato, in questi anni, da molti comuni, con il quale si mirava a sradicare dalla tradizione qualunque forma pubblica di culto, sostituendo talvolta alle antiche manifestazioni di pietà il nuovo simbolismo patriottico e le nuove liturgie nazionalistiche, confinando all’interno delle chiese liturgie e pii esercizi. Certo la cattedrale di San Lorenzo non mancava degli spazi necessari per lo svolgimento di qualunque rito, ma in alcune occasioni i vescovi perugini vollero scegliere un luogo fortemente simbolico: l’ospizio di Fontenuovo, luogo che potesse coniugare in se un gesto di cristiana pietà verso gli anziani ivi ricoverati, e il desiderio, velatamente provocatorio, che tale manifestazione potesse in qualche modo uscire dalle mura delle chiese ove era costretta.  La processione Eucaristica del Corpus Domini, dunque, continuò ad essere celebrata a Perugia dopo l’ordinanza prefettizia del 1876 fino al suo ripristino ufficiale, il 14 giugno 1925, sotto l’episcopato di Giovanni Battista Rosa.

Di seguito alcune memorie tratte da un diario (1886-1936) della casa per anziani, redatto da una delle Piccole Suore dei Poveri che svolgevano il loro servizio presso la residenza di Fontenuovo.

1894

Per il Corpus Domini abbiamo avuto la consolazione di fare la processione del Santissimo Sacramento nel nostro giardino: era bello vedere con quale raccoglimento e devozione e i nostri anziani, felici, assistevano ad un rito della santa Chiesa che ricordava loro i tempi nei quali il nostro Signore era portato processionalmente attraverso la città .Il clero, e un buon numero dei nostri benefattori andavano rivendicando l’onore di fare la scorta al nostro Divino Maestro”.

 

1900

Diciamo ora qualcosa sulla nostra bella festa del Santissimo Sacramento. È sempre con una contentezza nuova che ci prepariamo per festeggiare bene questa grande solennità, decorando nel modo migliore anzitutto la nostra cappella che, nella sua semplicità, faceva un effetto magnifico.… La processione era piccola ma devota, era formata dai collegi Oradino, del Sacro Cuore, dei Padri Barnabiti, delle suore Oblate con qualche fanciullo vestito di bianco e con la sua bandiera e tutti i nostri anziani che erano felici e fieri”.

1910

Il 26 maggio fu un bel giorno per la nostra casa e soprattutto, lo speriamo, per l’Ostia Divina che si degna di abitare in mezzo a noi. A causa dei restauri della casa da qualche anno non si faceva più la processione del Corpus Domini, questa volta invece abbiamo avuto la consolazione di riaverla. Questa pia manifestazione a Perugia è proibita dalle autorità locali, per cui decidemmo, come riparazione, di dare alla nostra manifestazione il più grande risalto possibile. Monsignor Arcivescovo volle lui stesso portare il Santissimo Sacramento e quattro dei nostri migliori benefattori, il marchese Marini, i conti Conestabile e Baldeschi, stimarono un onore di tenere il baldacchino… I fanciulli delle famiglie più stimate della città gettavano fiori al passaggio di Nostro Signore… Tutti i nostri benefattori grandi e piccoli formavano il corteo e ci avevano procurato le rose più belle dei loro giardini per onorare il nostro altare. Sacerdoti e seminasti cantavano in coro gli inni liturgici… I canonici avevano differito i loro uffici in cattedrale per onorarci della loro presenza. I nostri poveri, i preferiti da Nostro Signore, piangevano di gioia… Alla vista di questo trionfo che ricordava loro lo spettacolo più amato della loro infanzia e giovinezza nei bei giorni della libertà della chiesa. Un brivido di emozione e di santa gioia passava tra la folla che debordava fuori dalla nostra cappella, troppo piccola per l’occasione, e che si allungava per i corridoi e sulla strada”.

1912

La processione del Corpus Domini, come negli anni passati, fu anche quest’anno una delle meglio riuscite. Avendoci favorito tutto il giorno un tempo magnifico, molti esterni erano venuti a rendere omaggio a Nostro Signore. Il Santissimo Sacramento era portato da Sua Eccellenza l’Arcivescovo e accompagnato da un bel numero di preti e seminaristi. Numerosi religiosi di più ordini, giovani, pensionati e fanciulli scortavano il Re dei Re che si degnava di passare per i cortili e le aiuole del giardino, benedicendo le folle come al tempo della sua vita mortale. Il ricordo di questa giornata resterà nella nostra anima come l’anticamera del paradiso”.

1913

La benedizione del Santissimo Sacramento ha riunito il povero il ricco in una stessa preghiera e lasciò una consolante soddisfazione ai nostri benefattori. Quest’anno ha avuto luogo la processione del Corpus Domini. Sicuramente Nostro Signore avrà avuto piacere, nel suo Sacramento di uscire dal suo tabernacolo per visitare da vicino la piccola casa. Dopo settimane di tempo molto favorevole la processione ha avuto luogo alle 3 e mezza, Sua Eccellenza l’Arcivescovo ha portato il Santissimo Sacramento… Il percorso, tutto delimitato, fu raccolto e devoto. Tutti i partecipanti se ne andarono ringraziando Dio di aver potuto partecipare ad una si bella cerimonia. Dopo la processione Monsignor Arcivescovo volle visitare i nostri poveri infermi dando loro alla benedizione ed una buona parola”.

1917

Il venerdì della festa del Sacro Cuore di Gesù abbiamo avuto la fortuna di avere la processione del Santissimo Sacramento, di accompagnare Nostro Signore e di testimoniargli il nostro amore e riconoscenza. Monsignor Economo del seminario portava il Santissimo Sacramento e il signor Curato della parrocchia ed un altro prete facevano da diacono e suddiacono, monsignor Mignini da cerimoniere e i nostri anziani formavano il corteo. Semplice com’era, la cerimonia ha ispirato pietà e raccoglimento”.

1921

La processione solenne del Santissimo Sacramento è passata con molta devozione e raccoglimento. Il tempo l’ha favorita al massimo e noi speriamo che Nostro Signore sarà glorificato soprattutto dai preparativi fatti in comunione e carità“.

1924

La processione solenne del Santissimo Sacramento è stata presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo. Molti preti vi hanno preso parte e anche molti seminaristi e comunità… Il tempo splendido, favorendo la cerimonia, disponeva gli spiriti a rendere gloria ad Dio…“.

1925

La processione del Santissimo Sacramento presieduta da Monsignor Arcivescovo ebbe luogo il 12 maggio ed è stata molto devota, calma e raccolta. I seminaristi, guidati da monsignor Beniamino Ubaldi, Vicario Generale di Sua Eccellenza l’Arcivescovo, hanno cantato durante il percorso, assistevano vari preti, anche gli oblati di San Francesco di Sales e alcuni benefattori. I nostri buoni anziani, sempre devoti erano così contenti che si lamentavano che fosse durata così poco!“.

 

Nelle foto:

  • Festone centrale di baldacchino eucaristico recante la simbologia del pellicano. Perugia, Cattedrale di San Lorenzo.

  • Bourdon, Ostensorio architettonico donato dal Papa Leone XIII. Perugia, Cattedrale di San Lorenzo

  • Veduta del cortile della residenza per anziani di Fontenuovo

(Testi tratti da: A. Czortek, in Archivio Perugino-Pievese, anno II numero 1 e  A. Gabrijelcic, Fontenuovo, cento anni con gli anziani, Perugia 1986)