Frassati e Acutis, storie di santità

Nel testo di Monsignor Domenico Sorrentino – il cui libro si apre con una pagina autografa di ringraziamento di Papa Francesco – si pone in evidenza il filo che unisce così profondamente San Francesco, Santa Chiara e il beato Carlo Acutis, che ad Assisi risiedeva spesso con la sua famiglia. Tre figure diverse e lontane nel tempo, ma accomunate da molteplici aspetti che il libro mette in luce, spiegando lo stretto rapporto che intercorre tra il Beato Carlo e la città di Assisi.

Nel susseguirsi del testo risalta come il senso della vita, per il giovane Carlo, fosse sempre agganciato a Dio, in modo da guardare al futuro con positività e intenso desiderio di costruire il bene, a partire dalla sincera ricerca della verità dentro di noi.

I pensieri di Pier Giorgio Frassati ci aiutano a comprendere con profondità il senso autentico della vita cristiana. Impressiona, leggendoli, la capacità di giudizio che il giovane Frassati aveva sulla vita e sulla storia e ci colpisce soprattutto quell’accenno di non aver adeguatamente corrisposto alle grazie che il Signore gli aveva dato, sentimento su cui si fonda la sua carità e la sua profonda umiltà. La vita di Frassati è stata breve, ma non per questo incompiuta: Monsignor Leonardo Sapienza, nel suo libro, ce la offre come piena e totale. Una testimonianza dirà di lui: “lo ricordo come un giovane bruno, forte, robusto, pieno di vitalità irrompente ed espressiva. Quando entrava lui al Politecnico, era come se fosse entrata una valanga di vita. (…) Ammiravo la sua aria franca e coraggiosa, con la quale portava al cospetto del mondo le sue idee religiose. La sua era una Fede prorompente”.

Due punti di riferimento, in un tempo di profondi cambiamenti.