Ufficio Stampa Diocesano
E’ sempre molto attesa la Festa della Chiesa diocesana perugino-pievese, in calendario da alcuni anni l’ultima domenica di settembre, perché segna l’inizio del nuovo anno pastorale a livello diocesano e parrocchiale, caratterizzato sempre da eventi impegnativi che portano a rigenerare l’essere cristiani nella vita spirituale e sociale.
La Festa di quest’anno, che si celebrerà nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, domenica 28 settembre (ore 17), sarà una grande festa, un importante momento per l’intera comunità diocesana: l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti compirà l’atto di promulgazione solenne del Documento sinodale ‘L’amore del Cristo ci spinge’ a camminare insieme’. E’ il frutto di due anni di Sinodo diocesano, che ha visto impegnati oltre 250 sinodali tra sacerdoti, religiosi e soprattutto laici. Il Sinodo, indetto da mons. Chiaretti e guidato da mons. Gualtiero Sigismondi, neo vescovo di Foligno, segretario generale del Sinodo stesso, è stato il primo evento ecclesiale della storia della Chiesa locale ad aver coinvolto un ampio numero di laici che hanno riflettuto e discusso su temi di grande attualità in un mondo in continuo cambiamento.
L’evangelizzazione è stata al centro del Sinodo, che dovrà caratterizzare la Pastorale dei prossimi anni; una Pastorale impegnata, appunto, nella ‘nuova evangelizzazione’ per essere davvero profetici ad iniziare dalla parrocchia, dalla famiglia, dai giovani e dalla cultura. Il Sinodo è l’avvio una ‘nuova primavera’ per la Chiesa perugina, che è viva ed aperta al confronto. Il Documento sinodale sarà pubblicato entro Natale, così da poter essere consultato da tutti e non solo dagli ‘addetti ai lavori’.
Significative sono le parole dell’arcivescovo mons. Chiaretti a commento del Documento approvato all’unanimità dall’Assemblea sinodale: «Il Sinodo non è una costruzione ben definita e conclusa; è semmai il progetto di questa costruzione, o anche solo uno schizzo, un’idea, un insieme di indicazioni per un’impresa che comincia. Guarda più al futuro che al passato; e il futuro, si sa, ha un tasso di precarietà notevole. E tuttavia bisogna affrontare proprio il futuro, con quella prospettiva tipicamente cristiana che ha nome profezia. Capisco che è più facile dirlo che farlo: ma non dobbiamo rimanere inerti dinanzi a un mondo che cambia velocemente. È in questa stagione così nuova e così complessa che dobbiamo reinventare o almeno riscoprire strade, e cioè metodi e linguaggi per dire Dio agli immemori e per fare di Cristo il cuore del mondo. Le sfide per la fede, e per la stessa umanità dell’uomo, sono sempre più radicali e nuove: e più radicale e nuova negli approcci deve essere la nostra fede. È tempo di nuova traditio-redditio impegnandoci seriamente nella testimonianza personale; il tempo in cui verifichiamo con sincerità la nostra fede e la sua incidenza nella vita della gente del nostro tempo. Il Signore feconderà con il suo Santo Spirito i semi di fede e di grazia che andremo spargendo. Ricordo stagioni antiche in cui si portava e si ammucchiava il concime nei campi per arricchirne l’humus. Di primavera però proprio su quei mucchi fiorivano le primule e volavano le farfalle, tanto da farne un giardino stupendo».
Come ha sottolineato mons. Chiaretti, il Sinodo ci aiuta a guardare più al futuro che al passato, ma questo futuro non può essere scollegato dalle origini della Chiesa perugina, il cui simbolo è rappresentato dalle reliquie del suo primo vescovo, san Costanzo martire, patrono della città, vissuto nel II secolo. Le reliquie, al termine della celebrazione in cattedrale, saranno traslate con una solenne ‘Luminara’ (processione con lumi) nella chiesa parrocchiale dedicata al santo patrono, riaperta al culto il 27 settembre dopo un anno e mezzo di lavori di restauro.
Altro momento significativo della celebrazione della Festa della Chiesa diocesana in San Lorenzo, che vedrà la partecipazione di una delegazione di giovani di Zomba (la diocesi del Malawi gemellata con quella di Perugia), guidata dal vescovo mons. Thomas Msusa, sarà il rito dell”Ammissione’ agli ‘Ordini Sacri’ dei seminaristi Alessandro Segantin e Francesco Verzini e di tre candidati al diaconato permanente, Vincenzo Genovese (parrocchia di Solfagnano), Ferdinando Ricci (parrocchia di San Martino in Campo) Pietro Varone (parrocchia di Ponte Felcino). Mentre, il seminarista Angelo Pitaqui riceverà il ministero del ‘Lettorato’. Infine, l’arcivescovo conferirà il mandato ai catechisti, che nella mattinata di domenica celebreranno il loro annuale convegno diocesano sul tema ‘Formare evangelizzatori e catechisti degli adulti in parrocchia’.