Dal 26 al 29 settembre il viaggio apostolico di Papa Francesco in Lussemburgo e Belgio, dove troverà una comunità cristiana che si misura, non senza fatiche, con una forte secolarizzazione. Durante la messa finale di domenica beatificherà la monaca carmelitana Anna di Gesù.
Mercoledì 2 ottobre, alle 9.30, sul Sagrato di San Pietro, il Papa presiederà la celebrazione in occasione dell’Apertura dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Diretta su Tv2000.
“Quanto sarebbe bello se almeno di domenica, in ogni parrocchia, in tutto il mondo si pregasse coralmente per invocare il Signore sui lavori del Sinodo dicendo: Donaci Signore cuori ardenti e piedi in cammino”.
Quest’auspicio del Card. Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo, lo rilanciamo a tutte le parrocchie della Diocesi.
Di seguito, l’intervento integrale con cui lo stesso Card. Grech qualche giorno fa ha presentato contenuti e significato dei lavori della prossima Assemblea.
<< Il Sinodo è anzitutto un tempo di preghiera. Il primo ascolto di cui abbiamo bisogno è l’ascolto del Signore, della sua Parola affidata alle Sacre Scritture, del suo Spirito che parla al cuore dei credenti.
È quest’ascolto “originario” che ci rende poi capaci di ascoltarci autenticamente tra noi, riconoscendo in ciò che dice l’altro la voce dello Spirito. Tanto da renderci capaci di ardire a quella convergenza che è il cuore di ogni processo sinodale.
Desidero richiamare a questo riguardo quanto Papa Francesco ebbe a dire il 9 ottobre 2021, aprendo per la Chiesa intera il Cammino sinodale che adesso, con questa Seconda Sessione dell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, sta arrivando ad un momento culminante: «il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito, non ci sarà Sinodo. […] sia questo Sinodo un tempo abitato dallo Spirito! […] Lo Spirito Santo è colui che ci guida dove Dio vuole e non dove ci porterebbero le nostre idee e i nostri gusti personali».
Proprio per ascoltare lo Spirito, per onorare il primato della Parola di Dio sulle nostre parole, la Seconda Sessione – esattamente come la Prima – sarà preceduta da due giorni di ritiro spirituale, che faremo in Vaticano. Ci auguriamo di ripetere la stessa intensa esperienza dell’anno passato, che è stata unanimemente apprezzata dai partecipanti al Sinodo. Nelle giornate di lunedì 30 settembre e martedì 1° ottobre ci guideranno di nuovo, con le loro meditazioni, P. Timothy Radcliffe, O.P., e M. Ignazia Angelini, O.S.B., che poi continueranno ad animare la preghiera durante le giornate del Sinodo, insieme a P. Matteo Ferrari, O.S.B. Cam., responsabile delle liturgie, e ai Monaci di Camaldoli. Siamo convinti che con il loro aiuto ancora una volta l’Assemblea si disporrà a quell’ascolto, quel dialogo e quel consenso di cui prima dicevo.
Una novità, rispetto al 2023, è la Veglia penitenziale che concluderà la due-giorni di ritiro. Questa Veglia avrà luogo la sera di martedì 1° ottobre nella Basilica di San Pietro e sarà presieduta dal Santo Padre Francesco. L’evento, organizzato congiuntamente dalla Segreteria Generale del Sinodo e dalla Diocesi di Roma in collaborazione con l’Unione dei Superiori Generali e con l’Unione Internazionale delle Superiore Generali, sarà aperto alla partecipazione di tutti, in particolare dei giovani, i quali sempre ci ricordano quanto l’annuncio del Vangelo debba essere accompagnato da una testimonianza credibile, che loro per primi desiderano offrire al mondo insieme a noi.
La stessa preghiera dell’Adsumus, l’antica preghiera che ci accompagna fin dall’inizio del Cammino sinodale 2021-2024, ci offre il senso di questo pregare sinodalmente, riconoscere i nostri peccati, vegliare… Alla vigilia di un evento di Chiesa così solenne, qual è il Sinodo, si chiameranno per nome alcuni dei peccati che più suscitano dolore e vergogna, invocando la misericordia di Dio. In particolare, nella Basilica vaticana potremo ascoltare tre testimonianze di persone che hanno sofferto per qualcuno di tali peccati. A seguire avrà luogo una confessione per vari tipi di peccato. Non si tratterà di denunciare il peccato degli altri, ma di riconoscersi parte di quanti, per azione o almeno per omissione, diventano causa della sofferenza patita da innocenti e indifesi. Al termine di questa confessione dei peccati, il Santo Padre rivolgerà, a nome di tutti i cristiani, una richiesta di perdono a Dio e alle sorelle e fratelli di tutta l’umanità.
Inoltre, ormai a Sinodo iniziato, nella sera di venerdì 11 ottobre, anche quest’anno ripeteremo l’esperienza di una preghiera ecumenica, insieme al Santo Padre, ai Delegati Fraterni presenti nell’Aula sinodale (il cui numero è stato significativamente accresciuto da 12 a 16) e a vari altri rappresentanti di Chiese e Comunità Ecclesiali presenti a Roma. Di nuovo questa preghiera è stata preparata da un’equipe composta dalla Segreteria Generale del Sinodo e dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani con i fratelli della Comunità di Taizé, i quali sono peraltro a disposizione di quanti volessero organizzare a livello locale preghiere analoghe in connessione con l’evento che si celebrerà in Vaticano, in Piazza dei Protomartiri, luogo dove, secondo una tradizione immemorabile, avvenne il martirio dell’apostolo Pietro. La data dell’11 ottobre è stata scelta per ricordare l’11 ottobre di 62 anni fa, quando si aprì solennemente il Concilio Vaticano II, che ha inaugurato per la Chiesa Cattolica una nuova stagione ecumenica, di cui il Sinodo in corso è espressione e testimonianza, nel fattivo desiderio di aiutare tutta la Chiesa ad avanzare sulla via della piena unità.
Per predisporci alla fase finale dell’Assemblea, lunedì 21 ottobre vivremo nuovamente una giornata di Ritiro spirituale. Sarà una sorta di pit-stop, per implorare dal Signore i suoi doni in vista del discernimento sulla bozza del Documento finale. Come vedete c’è un alternarsi di momenti di preghiera personale, di dialogo e comunione fra noi, comunione fraterna nell’ascolto e nell’amore reciproco e comunione nella preghiera. Proprio per sottolinearne il valore, voglio ricordare i momenti che vivremo attorno alla mensa eucaristica. Anche quest’anno, oltre alla Messa di apertura e di chiusura concelebreremo insieme l’Eucaristia almeno una volta a settimana. L’Eucaristia – che è sacramento e sorgente dell’unità ecclesiale – sarà il fondamento di quanto vivremo in questi giorni, accompagnati da tutta la Chiesa.
Con gratitudine e commozione ricordo quanti, da ogni parte del mondo, ci stanno assicurando l’offerta delle loro sofferenze e il ricordo a Dio nella preghiera. Grazie alla Rete di Preghiera del Papa, sappiamo che la nostra preghiera sarà sostenuta dalla preghiera di migliaia di fedeli. Invito in particolare le comunità religiose, in modo speciale quelle di vita contemplative, e tutti fedeli a unirsi in una preghiera corale perché i membri dell’Assemblea possano essere docili alla voce dello Spirito Santo. Quanto sarebbe bello se almeno di domenica, in ogni parrocchia, in tutto il mondo si pregasse coralmente per invocare il Signore sui lavori del Sinodo dicendo: Donaci Signore cuori ardenti e piedi in cammino>>.