
Nell’attesa di un nuovo inizio. Riflessioni sulla vecchiaia (Libreria Editrice Vaticana) è il nuovo libro del cardinale Angelo Scola, Arcivescovo emerito di Milano. Pagine brevi, ma ricchissime di sapienza, nelle quali Scola riflette sul significato della vecchiaia e sul valore che essa rappresenta in quanto conduce inevitabilmente alla fine dei nostri giorni.
Guardando ad autori come Buzzati, Leopardi, Barnes e Houellebecq, il Cardinale tratteggia una fenomenologia dell’anzianità che si apre, quasi per osmosi, all’eternità: qui sta la giusta dignità della vecchiaia, nel senso profondo del suo rapporto con il compimento dell’esistenza e l’attesa per la resurrezione.
Nel volume, il cardinale offre una preziosa testimonianza di come egli stesso si stia preparando all’incontro finale con Gesù restituendoci una consolante certezza: la morte non è la fine di tutto, ma l’inizio di qualcosa. È un nuovo inizio, come evidenzia saggiamente il titolo, perché la vita eterna, che chi ama già sperimenta sulla terra, è iniziare qualcosa che non finirà.
Nel febbraio scorso Papa Francesco aveva scritto la prefazione per questo libro. Ricordiamo queste sue parole: “È vero, si diventa vecchi, ma non è questo il problema: il problema è come si diventa vecchi. Se si vive questo tempo della vita come una grazia, e non con risentimento; se si accoglie il tempo (anche lungo) in cui sperimentiamo forze ridotte, la fatica del corpo che aumenta, i riflessi non più uguali a quelli della nostra giovinezza, con un senso di gratitudine e di riconoscenza, ebbene, anche la vecchiaia diventa un’età della vita davvero feconda e che può irradiare del bene”.
A cura della Libreria delle Volte